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PESARO - Si sono baciati in un locale in pubblico, di fronte ad altri avventori. Un gesto d’affetto che solitamente suscita tenerezza. Invece sono stati aggrediti verbalmente in modo pesante, insultati e minacciati perchè quel bacio veniva scambiato tra persone dello stesso sesso: due ragazzi. E la reazione di un gruppo di altri giovani presenti, più o meno coetanei, è stata talmente violenta che è stato lo gestore del locale a intervenire prima che la situazione di crescente tensione degenerasse chiamando le forze dell’ordine.
E’ successo la sera del 2 giugno in un locale della zona Torraccia. Era giorno di festa e c’era parecchio movimento. Ai tavoli diversi giovani: chi in coppia, chi in comitiva. Tra i clienti anche una coppia gay che a un certo punto, in un momento di affettuosità, si bacia.
Lo choc
Un gesto semplice, di trasporto ma che viene notato da un altro gruppo di ragazzi che inizia a inveire contro la coppia. Insulti ad alta voce, gridati in modo che tutti sentissero: «Fate schifo. Ma andate via, fuori da qua.. ma come fate» e giù altre frasi pesanti e offensive, epiteti beceri con cui si marchiano verbalmente gli omosessuali. Immediatamente si è creato trambusto e tensione: la coppia era intimidita e choccata, di contro gli atteggiamenti del gruppo diventavano sempre più tracotanti e aggressivi.
«Esprimiamo vicinanza e affetto a chi è stato aggredito verbalmente solo per il fatto di essere omosessuale - ha detto il presidente di Arcigay Agorà Pesaro Urbino commentando quanto accaduto - Siamo pronti a qualunque tipo di sostegno psicologico e legale. Purtroppo le aggressioni verbali e anche fisiche sono quasi all’ordine del giorno in questo Paese. Registriamo una violenza sistemica e la politica non aiuta a spegnere il fuoco dell’odio in quanto non c’è ancora una legge sulla omotransfobia, ma del resto non ci aspettiamo che questo governo la possa fare presto. Anzi, ci descrivono come compratori di bambini con la campagna denigratoria sugli uteri in affitto. Questo crea terreno fertile per una cultura non inclusiva». In provincia di Pesaro si vive in una situazione di «tolleranza rispetto ad altre aree delle Marche - prosegue - Ma questo può generare il rischio di una “invisibilizzazione”. Le violenze verbali e fisiche ci sono e le registriamo grazie allo sportello antiviolenza Rainbow hub di Fano. Qui raccogliamo testimonianze in questo senso». Un centro importante, ma per il quale «il Governo non ha ancora stanziato i fondi. Vogliamo far capire che ci deve essere qualcuno che aiuti le vittime soprattutto in un contesto in cui ancora non ci sono anticorpi sociali a proteggerle. In questa situazione di ambiguità nasce la discriminazione. Noi andremo avanti e non abbiamo paura».
Il sostegno
La notizia si è sparsa poche ore dopo, tanto che Marche Pride ha subito mandato un messaggio di sostegno ai due ragazzi aggrediti. «Abbiamo appreso dai social che nel Pesarese un ragazzo sarebbe stato aggredito. Il movente che ci è stato riportato è quello dell’omolesbobitransfobia. Esprimiamo la nostra solidarietà e affetto all’ennesima vittima dell’odio omolesbobitransfobico in Italia e ci offriamo di sostenerlo psicologicamente e/o legalmente qualora lo volesse e lo ritenesse opportuno. Nei Pride di quest’anno vi dimostreremo con ancora più forza che la violenza è qualcosa di intollerabile e che ogni essere umano va rispettato».
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Corriere Adriatico