Pesaro, Imperial e Unahotels fanno il patto del turismo: «Le grandi catene si accorgono di noi»

PESARO La percezione di Pesaro come città turistica sta cambiando. Unahotels, catena di alberghi legata al gruppo Unipol, ha annunciato l’ingresso dell’Imperial...

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PESARO La percezione di Pesaro come città turistica sta cambiando. Unahotels, catena di alberghi legata al gruppo Unipol, ha annunciato l’ingresso dell’Imperial Sport in scuderia. Una catena che con 53 alberghi in tutta Italia è tra le più rilevanti nel Paese. «E’ un segnale importante per tutta la città – spiega Roberto Signorini, direttore dell’Imperial di viale Trieste – siamo stati contattati nei mesi scorsi e abbiamo ricevuto delle visite per la certificazione della qualità. Quest’anno siamo passati da 3 a 4 stelle e siamo entrati in Unahotels. A Pesaro non ci sono altri alberghi che fanno parte di catene, questo è un dato importante perché significa che i grandi gruppi iniziano a conoscere e certificare le potenzialità turistiche della nostra città».

 


La famiglia Signorini festeggia i 100 anni nel mondo alberghiero e Roberto ha acquisito l’Imperial nel 1989: recentemente ristrutturato, ha 47 camere, piscina, ristorante vista mare e zona fitness. L’obiettivo di Signorini e cambiare sempre di più il target. «Non possiamo pensare di lavorare solo con il balneare, dobbiamo sempre di più destagionalizzare il turismo, lavorare con il business, i congressi e proposte di escursioni e varie attività. Quest’anno chiuderemo da novembre, ma nel 2024, con l’apertura dell’Auditorium Scavolini, vogliamo diventare un albergo aperto tutto l’anno. Pensiamo che Pesaro possa crescere sul fronte dei congressi, spettacoli ed eventi durante tutto l’anno e con l’ingresso in Unahotels siamo inseriti nello specifico motore di ricerca e veniamo presentati alle fiere nazionali e internazionali». La stella in più ha portato benefici: «Ci guardano sempre di più le aziende e il mondo del business». Il direttore generale del Gruppo Unahotels sottolinea: «Siamo felici di accogliere l’Imperial. Il nuovo ingresso nelle Marche è una garanzia di impegno per offrire una scelta di soggiorno diversificata che incontri le esigenze di tutti i clienti». Insomma «il sentiment su Pesaro sta cambiando, vediamo cosa succederà con la Capitale della Cultura». Qui i dubbi non mancano. «Per ora abbiamo un contenitore di eventi che più o meno sono già stati proposti Per Pesaro serviva una mostra “bandiera” che potesse richiamare continuativamente persone. Altrimenti non è facile far spostare i turisti per un singolo evento che già trovano normalmente in calendario. Dobbiamo lavorare per renderci attrattivi: bisogna sempre di più puntare su qualità e servizi. Vediamo colleghi svendere le camere, questo non è positivo per il mercato». Altra nota negativa, il collegamento con le scuole. «Il contatto con l’alberghiero nel sistema formazione-lavoro è ancora poco stabile. Ho ragazzi che vengono dalle scuole di Molfetta, Trani, Riolo Terme ma solo uno da Pesaro in questi anni. C’è qualcosa che non funziona, che va sviluppato». Personale sempre al centro delle argomentazioni, vista la polemica sull’assenza di camerieri e impiegati nel comparto turistico. «L’obiettivo è garantire stabilità e fidelizzare le persone, per questo vorremmo diventare un albergo annuale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico