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PESARO Variante di largo Tre Martiri, ora la "battaglia" torna in consiglio comunale. Il comitato di Soria raccoglie già più di 500 firme e punta ad aumentarle arrivando alle 1000: «La delibera non deve passare così, via Caboto non va chiusa per alcun motivo». Sono state due ore e più di confronto serrato, a tratti con tensione e toni alti, l’altra sera nella sede del quartiere in piazza Europa tra i residenti e l’Amministrazione, rappresentata dall’assessore all’Urbanistica Mila Della Dora e dal dirigente Mauro Moretti. Il Comune ha ribadito i punti della variante, e le rassicurazioni sul fatto che la viabilità dovrà essere decisa previo un confronto con il Quartiere. Ma il quartiere, inteso come i suoi abitanti, non si è affatto sentito rassicurato.
Chat in fermento
Lo dimostrano gli interventi dei vari rappresentanti del comitato di Soria, così come di chi ha chiesto di prendere la parola, e le iniziative che sono state avviate, che hanno iniziato a crescere, mentre nella sala del centro civico, mercoledì sera, sfumavano le luci della sala che ha ospitato l'incontro, al quale hanno partecipato oltre 100 persone. Raccolta firme, summit del comitato a stretto giro di posta, consegna in Comune della petizione con la proposta che, qualunque sia la forma finale, avrà un nucleo intoccabile: il Lungofoglia Caboto non si tocca.
Rosalia Cipolletta, presidente di Legambiente all'uscita dalla sala, ha fatto una sintesi del percorso in itinere: «Una cosa è certa, quella variante, così com'è stata confezionata, non può passare.
Il punto toccato dall'ex consigliere Acacia Scarpetti
L'ex consigliere regionale Luca Acacia Scarpetti ha toccato proprio questo punto: «Con un piccolo taglio di previsione urbanistica, intorno al 15%, lasciando comunque ai proprietari dei terreni un valore importante, si risolve il problema. E' il capriccio di pochi appartamenti che sconvolge il Quartiere». La proposta finale sarà collegata dalle firme, dicevamo. Quante? Si macinano ogni ora. Mercoledì sera ne erano già state raccolte 500, il comitato punta a 1000, e se possibile anche di più. Ha il supporto, manifestato anche al termine dell'assemblea, di residenti e amministratori di condominio pronti a farsi parte attiva nella divulgazione della situazione e della volontà di fermare l'operazione. In sala erano presenti diversi consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione.
Ora la palla passa a loro. La delibera è stata sospesa, dopo la richiesta di Michele Gambini del Pd, che ha comportato una frattura tra gli stessi dem espressa nel voto, supportata da opposizione e altri gruppi di maggioranza. La variante tornerà in aula. Per quella data quasi sicuramente sarà già stata protocollata la proposta del comitato con il carico di firme allegato. Per ora resta il piano così come è stato presentato dall'assessore Della Dora e dal dirigente Moretti.
«Proposta legittima»
«Variante proposta dai privati nella loro legittimità. L'ex Suzuki ricade all'interno di un'area più ampia con altri proprietari. Area con una capacità edificatoria di 4000 metri quadri, con una riduzione nella variante di 600 mq. La variante, con la suddivisione in quattro lotti, e la viabilità, sono due cose separate. Ad oggi prendiamo atto di quello che c'è. Ma c'è una cosa in più: siamo consapevoli della viabilità. Preso atto delle previsioni urbanistiche, si dovrà valutare insieme al Quartiere, come è scritto in delibera, una revisione viabilistica della zona».
Due espressioni, una dell'assessore, e l'altra di un residente, prima di spegnere le luci, testimoniano bene che la fumata, al termine dell'assemblea, è di un solo colore: nera. «Non abbiamo deciso di chiudere via Caboto». «Andiamo via senza sapere se via Caboto sarà chiusa o no».
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Corriere Adriatico