Caffetteria Germano, nuovo appello a Pesaro per il gazebo: entro il 20 gennaio deve essere rimosso

Caffetteria Germano, nuovo appello a Pesaro per il gazebo: entro il 20 gennaio deve essere rimosso
PESARO Diventa un caso la caffetteria Germano che a gennaio dovrà smontare il caratteristico dehor in piazzale Collenuccio per adeguarsi al regolamento comunale che prevede...

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PESARO Diventa un caso la caffetteria Germano che a gennaio dovrà smontare il caratteristico dehor in piazzale Collenuccio per adeguarsi al regolamento comunale che prevede una struttura più leggera, chiusa su tre lati in vetro-acciaio. Il gestore Davide Bassetti si fa forte della solidarietà ricevuta (dal centrodestra e dai clienti tanto che qualcuno propone una raccolta di firme) per lanciare un appello al Comune. 


La volontà politica


«Se ci fosse la volontà politica, il Comune sarebbe ancora in tempo per bloccare il procedimento in corso – spiega – Ci sono altre attività nella mie stesse condizioni, per questo chiedo, insieme ad altri, che il regolamento venga rivisto con una serie di correttivi: in primo luogo bisognerebbe differenziare le tipologie di locali di riferimento e diversificare tra locali storici con più di 50 anni di presenza.

Nel caso in cui si rendano necessarie modifiche importanti ai gazebo, si chiede che venga inserita una clausola per cui l’Amministrazione contribuisca». Dal primo gennaio, in ogni caso, Germano si prende un periodo di chiusura.«Non so ancora quando riapriremo- rimarca Bassetti . L’unica certezza è che l’attuale struttura dovrà essere rimossa entro il 20 gennaio».


Il contenzioso


Nel caso Germano c’è però anche un prima, ovvero un contenzioso di natura urbanistica che risale a qualche anno fa, e che riguarda proprio l’attuale gazebo, arrivato fino alla corte d’appello per la rimozione della struttura. «In Comune – prosegue il gestore – interfacciandomi con e Attività economiche e il legale dell’Amministrazione, mi è stato detto a più riprese «Stia tranquillo. Continui a lavorare e con il tempo troveremo la soluzione». Tutto questo prima dell’approvazione dell’attuale regolamento. C’è una sentenza di condanna ma nel frattempo mi è stata anche  rinnovata l’autorizzazione. Poi a marzo gli uffici si sono svegliati, inviando una lettera per comunicare che al permesso di occupazione di suolo pubblico, doveva essere allegata una domanda prodotta da un geometra che attestasse che la nostra struttura era conforme alle direttive.

In quell’occasione mi è stato riferito che per arrivare alla scadenza del 31 dicembre, dovevo presentare una domanda di adeguamento da realizzarsi entro l’anno. Qualche settimana fa mi sono presentato in Comune, ufficio Attività Economiche con i preventivi, per cercare un aiuto visti i costi alti da sostenere. Sono uscito con la promessa che mi avrebbero ricontattaro per fissare un incontro, ma poi nulla».


La triangolazione


La triangolazione locali, Comune e Soprintendenza, per gazebo e dehors riguarda anche altre attività. Alcune, come il bar Astra si sono già adeguate. Altre ancora, come lo Zanzibar, si trova appena fuori dal centro storico e quindi dal regolamento. Nel regolamento sui dehors del 2017 la Soprintendenza ha messo paletti stringenti. Come in piazza del Popolo per esempio, e ne sanno qualcosa i locali come il Centralino o il Caffè Ducale. In piazzetta Toschi Mosca, affacciata sui Musei civici, la Casetta Vaccaj può lavorare praticamente all’esterno solo con la bella stagione per l’impossibilità di mettere anche una minima copertura in tela. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico