PESARO - Per un intero inverno a cavallo tra il 2017 e il 2018 i ladri avevano imperversato scegliendo però bottini mirati, fatti solo di maioliche e ceramiche della...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’uomo è stato denunciato nel marzo 2018 per due episodi. Nel primo caso il 50enne avrebbe cercato di vendere ad una bancarella del mercatinodell’antiquariato, un vaso di ceramica lucida di Gualdo Tadino, che si presume sia stato rubato al negozio, ora chiuso, di Moscatelli. Nel secondo caso l’uomo, avrebbe invece cercato di vendere un Arlecchino in ceramica alla titolare di un negozio di via Rossi, che avrebbe rifiutato però la proposta di vendita, accettando invece di esporlo in negozio, e cedendo al 50enne come contropartita un altro oggetto. L’Arlecchino è stato però visto e riconosciuto, dall’antiquario di corso XI Settembre, uno degli esercizi commerciali colpiti dai raid dei ladri. Proprio da questo episodio sono partite le indagini che hanno permesso di arrivare al pesarese. «Tengo a precisare che nel frattempo sono state effettuate diverse perquisizioni domiciliari in casa e in auto nei confronti del mio assistito, ma tutte con esito negativo – riferisce il legale Mattioli - il provvedimento di chiusura delle indagini a nostro carico ci è stato comunicato di recente. Il nostro assistito si è detto estraneo alla ricettazione e non a conoscenza della provenienza dei pezzi d’antiquariato in suo possesso, che sarebbero stati invece acquistati legittimamente e in buona fede». Complessivamente i colpi perpetrati ai danni di esercizi commerciali e negozi di antichità, hanno fruttato un bottino di diverse migliaia di euro.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico