La banda in fuga aveva razziato diamanti, collane e orologi d’oro: uno degli arrestati prende il reddito di cittadinanza

La banda in fuga aveva razziato diamanti, collane e orologi d’oro: uno degli arrestati prende il reddito di cittadinanza
PESARO  - Sono ritenuti responsabili anche di furti perpetrati nelle ultime settimane anche nel Pesarese i tre ladri bloccati dai carabinieri all’uscita di Città...

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PESARO  - Sono ritenuti responsabili anche di furti perpetrati nelle ultime settimane anche nel Pesarese i tre ladri bloccati dai carabinieri all’uscita di Città di Castello della E45, dopo averli seguiti. I carabinieri di Sansepolcro hanno arrestato l’altro giorno la banda accusata di aver a messo una serie di furti tra Toscana, Umbria, Romagna e la provincia di Pesaro. I tre finiti in manette sono tutti dell’est Europa, e di origine slava ma da tempo stanziali sul territorio italiano: gli investigatori hanno accertato che uno dei componenti prendeva pure il reddito di cittadinanza.

 


Le indagini erano già iniziate da almeno un mese, in particolare da quando, nella zona al confine tra Marche, Toscana, Umbria e Romagna erano stati segnalati una serie di colpi in serie nelle abitazioni. Giovedì è scattata l’operazione che ha portato agli arresti dei componenti e a recuperare la refurtiva che era appena stata rubata dagli appartamenti presi di mira. Con il passare dei giorni e delle denunce i ladri avevano affinato la loro tecnica: dopo aver colpito velocemente un paio di appartamenti e preso ciò che riuscivano a portare via, raggiungevano i complici che li aspettavano in zona.

Tra i centri di presi di mira anche Pesaro, l’Urbinate, Cattolica, Ravenna, Rimini, Forlì. Colpi mordi e fuggi ma non sapevano, però, che erano stati individuati dai militari della compagnia di Sansepolcro collegati con altri colleghi delle province colpite. La banda era monitorati nei vari spostamenti della macchina utilizzata. Così giovedi, quando i carabinieri li hanno individuati mentre erano di ritorno sulla E45, hanno iniziato un lungo pedinamento durato più di 30 chilometri, fino all’uscita sud di Città di Castello, dove i militari sono riusciti ad agguantare i 3 in fuga, tutti di origine slava.


A bordo del veicolo hanno trovato di tutto: diamanti, orologi d’oro, collane di perle, braccialetti, decine di borsette da donna (alcune ancora piene di gioielli e degli effetti personali), televisori al plasma, ferri da stiro e anche alcuni grammi di hashish. Per i tre, che fra l’altro non hanno dato spiegazioni sulla provenienza della refurtiva, è scattato l’arresto. Attraverso le denunce i beni ritrovati saranno tutti restituiti.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico