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PESARO - L’ex Cif, un simbolo di degrado all’ingresso sud della città, ora va all’asta. Nel corso degli anni in più occasioni si è tentato di cancellare quella brutta cartolina della zona mare, ma senza mai riuscirci. Tre anni fa il complesso è stato interessato anche dall’ordinanza sul decoro, con le impalcature che avevano coperto la facciata.
Ma poi la protezione è stata rimossa ed è stato murato l’ingresso per impedire bivacchi interni.Negli anni quell’immobile, un tempo colonia del Centro Italiana Femminile, poi anche casa di riposo per anziani, è diventato uno dei simboli tra i contenitori vuoti che portano incuria e fatiscenza alla città. Vetrate rotte, sporcizia ovunque nel giardino incolto, oggetti abbandonati, e locali che erano diventati un dormitorio e luoghi di scorribande notturne, fino a quando la proprietà aveva deciso di murare due piani dello stabile, oltre a sistemare una nuova recinzione.
Tentativo di recupero
Un tentativo di recupero della struttura è arrivato dall’operazione urbanistico-turistica di trasformazione in un albergo, trasferendovi la capacità ricettiva dell’ex Lido di viale Zara, da riconvertire in appartamenti.
Termine ultimo
Il termine di presentazione delle offerte è fissato per il 20 ottobre alle 13. Il complesso dell’ex Cif è un edificio costruito a suo tempo con specifiche esigenze funzionali (colonia) nel quale il piano terra era adibito a spazi ricettivi e di amministrazione, il piano seminterrato alla refezione ed ai servizi annessi, i piani superiori all’ospitalità. L’ex Cif è stato aperto a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60, Villa Speranza all’inizio degli anni’70. Prima di essere messo all’asta sono state fatte anche dei sopralluoghi e delle perizie tecniche da parte degli incaricati del Tribunale dove è stato rimarcato lo stato di abbandono del complesso, evidenziando anche come il degrado sia ormai in fase talmente avanzata da propendere per una demolizione totale dell’immobile con successiva ricostruzione. La modalità dell’asta per l’ex Cif sarà senza incanto. Nell’asta senza incanto i partecipanti devono presentare le loro offerte in busta chiusa (più il 10% di cauzione) nei termini e con le modalità indicate nell’avviso.
La procedura
Le offerte non possono essere inferiori al prezzo base precedentemente stabilito. Con più offerte, non vince la più alta, ma viene indetta una gara fra tutti i partecipanti. In questo caso la base è costituita dall’importo indicato nell’offerta più alta. Nel caso in cui la vendita senza incanto vada deserta, il giudice dispone una nuova asta con incanto, ossia una pubblica gara tra offerenti, dichiarata conclusa nel momento in cui siano trascorsi almeno tre minuti dall’ultima offerta e nessuno abbia effettuato un rilancio.
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Corriere Adriatico