Pesaro, ecco come la banda dell'Audi riusciva ad eludere blocchi e controlli

La banda è stata sgominata dai Carabinieri
PESARO - Un vero e proprio sistema per sfuggire alle forze dell’ordine. Dalle intercettazioni delle frequenze radio dei carabinieri alle vie di fuga verso la Romagna....

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PESARO - Un vero e proprio sistema per sfuggire alle forze dell’ordine. Dalle intercettazioni delle frequenze radio dei carabinieri alle vie di fuga verso la Romagna. Così la banda dell’Audi ha seminato il panico nell’entroterra, salvo sparire dopo ogni furto. Ma giovedì i carabinieri li hanno presi e arrestati dopo un inseguimento.

In manette Romolo Negro, 49 anni, il capo, residente a San Domenico d'Asti, Guido Sacco, 26 anni, figlio di Negro ma con il cognome della madre, anche lui residente a San Domenico d'Asti, infine, Felice Vailetti, 19 anni, nipote di Negro, residente in località La Loggia in provincia di Torino. Di base stavano in un campo rom dalle parti di Riccione, punto di partenza dei furti messi a segno a Pieve di Cagna, Peglio, Urbino, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Acqualagna, Cagli, Sant’Angelo in vado. I militari e la procura sospettano possano aver colpito in oltre dieci abitazioni. Ma come facevano a fuggire nonostante le segnalazioni? Avevano organizzato un sistema di intercettazione delle frequenze dei carabinieri, dunque ascoltavano i messaggi e prendevano enorme vantaggio rispetto agli spostamenti delle forze dell’ordine. Viaggiavano con una doppia targa, una fasulla e una regolare, come se la loro Audi avesse una doppia vita: quella segnalata in fuga dopo i furti e una più tranquilla, sotto la luce del sole. Infine una pianificazione strategica delle vie di fuga da strade interne, secondarie, tutte dirette in Valconca. Un sottile stratagemma per eludere i pedinamenti visto il passaggio di confine regionale. Qui cambiavano targa e finivano nell’ombra. Ma i carabinieri non hanno arretrato di un millimetro e il comando della Compagnia di Urbino gli ha teso una trappola. Studiata, preparata, infallibile. Alla segnalazione del loro avvistamento a Peglio, è scattata la manovra a tenaglia. Chiuse tutte le vie di fuga con otto pattuglie, anche con il supporto della Polizia. E così, intercettati sulla Fogliense da Pieve di Cagna a Ca’Gallo, li hanno inseguiti e dopo aver sparato alla gomma destra i militari li hanno catturati. Applausi a scena aperta da parte dei testimoni, erano il terrore di un’intera vallata  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico