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PESARO - Omicidio Bruzzese, chiusa la nuova udienza preliminare, si torna davanti alla Corte d’assise di Pesaro. Ieri il gup del tribunale di Ancona ha rinviato a giudizio Rocco Versace, il 57enne calabrese accusato di omicidio in concorso, che avrebbe avuto il ruolo di pianificare l’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 davanti alla sua abitazione, in via Bovio, nel cuore del centro storico di Pesaro.
La colpa di Marcello è quella di essere il fratello di Biagio, pentito di ‘ndrangheta che con le sue dichiarazioni ha incastrato alcuni membri del clan Crea di Rizziconi.
L’assise era già iniziata a Pesaro ma i giudici avevano trasmesso gli atti al pm, dichiarando nulla la richiesta di rinvio a giudizio, in quanto è stata presentata ad agosto, e non a settembre.
La procura aveva richiesto ovviamente una proroga dei termini di custodia cautelare per Versace, difeso dagli avvocati Francesco Albanese e Pasquale Loiacono che avevano sollevato proprio questa eccezione. Dunque l’udienza davanti all’assise è fissata per il 28 giugno 2023 alle 9:30. Intanto proseguirà oggi l’altro troncone del processo a Ancona, con rito abbreviato, per il 43enne Francesco Candiloro e il 44enne Michelangelo Tripodi (indicati dalla procura come gli esecutori materiali dell’assassinio) che devono rispondere di concorso in omicidio volontario aggravato dal fatto di dall’aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, la famiglia Crea di Rizziconi.
Cosca alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Per loro la procura ha chiesto due ergastoli. Nonostante il processo sia in rito abbreviato, la richiesta di ergastolo è giustificata dalle aggravanti, come il porto illegale di armi.
E dal contesto associativo in cui si sarebbe consumato l’omicidio. La riduzione di un terzo della pena si configurerebbe nella mancata richiesta dell’isolamento diurno. Candiloro è difeso dagli avvocati Fausto Bruzzese e Gianbattista Scalvi mentre Tripodi dal legale Sergio Rotundo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico