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PESARO - Sono 114 fra medici, infermieri, sanitari, amministrativi o tecnici, gli operatori dipendenti di Area Vasta 1 inadempienti al primo e secondo invio delle raccomandate, inoltrate dal Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta 1 per sollecitarne la vaccinazione. Numeri, questi che non solo vengono costantemente monitorati da Dipartimento e Servizio unico di prenotazione Cup, ma che possono variare man a mano che i singoli Ordini professionali, decidano se revocare o meno il provvedimento di sospensione all’esercizio della professione. Il direttore dell’Area Vasta 1 Romeo Magnoni rende noto il report a conclusione delle prime due fasi di verifica.
Dal Centro unico di prenotazione Cup, il responsabile Stefano De Angelis, riferisce che fra prima e seconda tornata di lettere raccomandate recapitate agli operatori di Area Vasta, siano liberi professionisti o personale proprio delle strutture, ci sono ancora ulteriori posizioni aperte e da vagliare più approfonditamente. Già nei primi di agosto si sono costituite in Area Vasta 1 e all’interno dell’Azienda ospedaliera Marche Nord, le Commissioni di verifica multidisciplinare, che hanno il compito di esprimersi sulla posizione del medico o del sanitario, oltre a individuare posti e relativi livelli contrattuali per ricollocare il dipendente ad altre mansioni, purché non a contatto con pazienti o direttamente con il pubblico.
Sanitari no vax: al primo invio della lettera raccomandata 90 erano inadempienti alla vaccinazione, e fra questi 32 fra infermieri e Oss iscritti all’Albo della provincia, 15 medici iscritti all’Ordine, 3 dipendenti Asur, 6 medici farmacisti iscritti all’Ordine e 10 sanitari in forza alla struttura Marche Nord.
I numeri del personale sanitario inadempiente vanno comunque sommati fra prima e seconda tranche delle comunicazioni inoltrate. Questo perché come spiega il responsabile del Cup, le valutazioni dei casi in esame o di nuovi, proseguono e non è escluso che entro la prima decade di settembre possa partire un terzo inoltro con lettera raccomandata. L’iter: sarà il dottor Eugenio Carlotti, direttore del Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta a presiedere la Commissione multidisciplinare istituita, come previsto dalla normativa. Compito della Commissione, spiega il dottor Augusto Liverani, responsabile del Dipartimento di Igiene e Salute, sarà valutare i singoli casi, che dopo ripetuti solleciti non hanno ancora presentato alcuna documentazione, tale da certificare l’esonero alla vaccinazione e sembrano rifiutare la somministrazione ma non per motivi gravi di salute o patologie avverse.
I sanitari di Area Vasta fanno notare, che non tutto quel personale non vaccinato, potrebbe essere ricollocato nella propria struttura anche se per altra mansione. Per tutti quei sanitari che compaiono negli elenchi di Asur-Area Vasta 1, si prospettano due ipotesi: o un provvedimento di sospensione fino al 31 dicembre e senza stipendio, che passerà al vaglio della Commissione, oppure sulla base del singolo caso, la ricollocazione con altra qualifica.
Resta però improbabile o comunque non esteso alla totalità degli operatori non vaccinati, che un infermiere o un Oss possano trovare per propria competenza una mansione analoga da svolgere non a contatto diretto con il pubblico, facendo propendere invece per un’eventuale sospensione.Fra le motivazioni di esonero più frequenti, che ormai da venti giorni stanno pervenendo al Dipartimento o alle singole strutture sanitarie ci sono casi di maternità o cure ormonali certificate, oltre a patologie croniche e casi di reazioni allergiche ma ci sono anche diversi casi di sanitari in elenco, che semplicemente non rispondono.
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Corriere Adriatico