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PESARO - Asili nido e scuole dell’infanzia sono un diritto per tutti. Il Comune è pronto ad un’operazione certosina di riorganizzazione dell’offerta e dei posti per la fascia 0-6 anni ricavandone altri negli istituti comprensivi statali e nelle scuole materne non ancor sature. L’assessora all’Istruzione Camilla Murgia, presenta alcune soluzioni tampone che sono una risposta a quei fondi regionali tagliati con la delibera di giunta regionale del 27 dicembre 2023. Si allarga così il fronte della polemica verso la giunta Acquaroli: assessore, dirigenti, consiglieri comunali di maggioranza e i consiglieri regionali all’opposizione Vitri e Biancani, polemizzano e chiedono che la Regione torni a ripristinare quei fondi a beneficio dei Comuni.
I rischi
«Il rischio per ora solo paventato ma concreto – rilanciano – è un prossimo eventuale taglio su altri servizi educativi, ad iniziare dai centri estivi per i più piccoli o altri servizi destinati al sociale e alle famiglie.
Cambio di rotta
Aggiungono Vitri e Biancani: «E’ vero che a livello regionale si è passati da 1 milione e mezzo a 4 milioni destinati al comparto educativo ma queste risorse, e sta qui l’inghippo, sono state prese dal solo Fondo sociale europeo che vincola l’impiego delle quote a disposizione di Regione e Comuni ad alcune esigenze, per esempio per sostenere le famiglie nel pagamento delle rette del nido o per aumentare nelle strutture l’orario pomeridiano di apertura fino alle 18.30. Ma questi fondi non servono per assumere e pagare più educatrici, e quindi per aumentare i posti al nido. E’ come se parafrasando una storica citazione, si danno al popolo brioche al posto del pane. La Regione ritorni ora sui propri passi e ripristini quel milione e mezzo che è stato cancellato».
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Corriere Adriatico