Il labirinto della burocrazia: l'odissea di un disabile per avere un appuntamento al Centro per l'impiego

Il labirinto della burocrazia: l'odissea di un disabile per avere un appuntamento al Centro per l'impiego
PESARO «Stiamo verificando che cosa è successo, sia con il Centro per l’impiego di Pesaro, sia con il dirigente della Regione competente per il Job, speriamo di...

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PESARO «Stiamo verificando che cosa è successo, sia con il Centro per l’impiego di Pesaro, sia con il dirigente della Regione competente per il Job, speriamo di avere buone nuove a stretto giro di posta». Le buone nuove a cui si riferisce il consigliere regionale di Fdi, Nicola Baiocchi, riguardano la segnalazione di un utente del Centro per l’impiego di via Luca della Robbia, che per cercare di avere un appuntamento si è trovato impastoiato nei meandri della burocrazia tanto che le peripezie che l’hanno visto protagonista («un’indegna epopea» si è sfogato via social) l’hanno spinto ad appellarsi ai rappresentanti in Regione «in modo che possano magari intervenire e tentare di migliorare un fondamentale servizio per i cittadini sul quale si basa la nostra costituzione: il lavoro».

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In sostanza Giacomo Franchi- che a causa di una malattia congenita rara è invalido civile al 100% e risulto già iscritto nelle liste della legge 68/99 per il lavoro mirato - mercoledì si è recato al job per cercare di avere un colloquio (il mercoledì è possibile recarsi presso gli uffici senza appuntamento), infilandosi però in cul de sac burocratico.

Le peripezie

«Non vedendo nessuno all’ingresso e notando un cartello indicante accoglienza mi sono diretto verso la porta, ho bussato chiedendo se era possibile parlare con qualcuno dell’ufficio inserimento lavorativo disabili, ma mi sono sentito rispondere che causa Covid tutti gli appuntamenti in presenza erano annullati. Al che ho risposto che c’era già un utente per sentirmi replicare che si trattava di un’eccezione. Ho chiesto se fosse stata possibile anche per me l’eccezione e mi è stato detto che avrei potuto telefonare tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 a dei numeri predisposti. A quel punto sono uscito e mi sono messo a telefonare: erano 4 numeri ma nessuno ha mai risposto. Ormai volevo vincere la sfida con il sistema e la burocrazia, così ho chiamato in Regione chiedendo della persona specifica: non c’era nessuno perchè in malattia, consigliandomi a quel punto di riprovare con Pesaro. Sono tornato al job: il responsabile non c’era quel giorno e ho pregato l’usciere di poter parlare con una delle quattro operatrici dell’ufficio inserimento lavorativo disabili. Solo quando ho minacciato di chiamare i giornali qualcuno alla fine ha miracolosamente risposto, finalmente ho sperato di poter prendere un appuntamento e invece no perchè la dottoressa che sono riuscito a contattare mi ha detto, scusandosi, che aveva il pc rotto e che mi avrebbe richiamato appena possibile. Mi sono sentito come su Scherzi a parte: possibile che in tutto il Centro per l’impiego non ci fosse un altro pc disponibile con il programma per gli appuntamenti? Stremato ho accettato la promessa di essere richiamato per un appuntamento, ma converrete che con queste modalità non ci sarà digitalizzazione e Pnrr che tenga».

 

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Corriere Adriatico