Autisti degli scuolabus senza stipendi da aprile: «E i comuni non controllano»

Pesaro, autisti degli scuolabus senza stipendi da aprile: «E i comuni non controllano»
PESARO - Lavoratori degli scuolabus senza stipendi da aprile. Il sindacato tuona, ma si tratta di assunti con contratti a tempo determinato e c’è una latente paura...

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PESARO - Lavoratori degli scuolabus senza stipendi da aprile. Il sindacato tuona, ma si tratta di assunti con contratti a tempo determinato e c’è una latente paura nel rivendicare quanto dovuto. A scoperchiare il vaso di pandora è Luca Polenta, segretario della Filt Cgil Trasporti.


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«Nel corso di un’assemblea sindacale dei dipendenti della “Tundo” (la ditta appaltatrice del servizio scuolabus nei Comuni di Pesaro, Fano, Petriano, Fermignano, Vallefoglia e Monteccicardo), sono emerse gravi inadempienze economiche e dei diritti dei lavoratori».
 
Si tratta di una 50ina di autisti impiegati nei vari comuni. «I lavoratori che prestano il servizio scuolabus in questi Comuni ad oggi non hanno percepito parte della tredicesima mensilità, non hanno ottenuto il pagamento della quattordicesima, le ferie, i permessi non goduti e il Tfr. A questo si aggiungono gli stipendi non versati di aprile, maggio e giugno. 

«Come Filt Cgil già dal 1° settembre abbiamo segnalato tali inadempienze sia all’Ispettorato del lavoro sia ai Comuni interessati». Ma ad oggi non ci sono risposte. Anche se la situazione non riguarda tutti i comuni. 
«Ad eccezione di Pesaro e Vallefoglia – precisa Luca Polenta – nessuno degli altri Comuni si è premurato di svolgere alcuna verifica. Il dubbio è che a queste amministrazioni locali non interessino affatto le questioni dei lavoratori che operano nell’appalto scuolabus del loro territorio. Per noi è invece è necessaria e urgente. Ci meravigliamo di come Fano, terzo comune delle Marche, non abbia fatto nulla per andare incontro ai lavoratori e fare pressioni sulla Tundo. I dipendenti, che opera in appalto nei Comuni citati, da marzo sono stati posti in cassa integrazione, a causa della pandemia dovuta al coronavirus, percependo importi che vanno dai 200 euro ad un massimo di 700 euro; sono chiare a tutti le gravi difficoltà economiche che queste lavoratrici e lavoratori stanno affrontando». 

Polenta precisa anche un dato: «Parliamo di persone assunte con contratti a tempo determinato e con scadenza a dicembre. Non sono nella posizione di poter recriminare e alzare la voce, c’è una paura sottesa ad esporsi. Per questo lo facciamo noi del sindacato». Anche perché in questi mesi la situazione economica è precipitata. «Hanno difficoltà con le spese, i mutui, gli affitti. Non è pensabile poter andare avanti così. Gli arretrati vanno erogati al più presto». 


Per la Filt Cgil Pesaro è necessario un intervento da parte di tutti i Comuni, non solo Pesaro e Vallefoglia, «per verificare le inadempienze retributive sofferte dai lavoratori e procedere rapidamente a sanare le spettanze economiche da parte dall’azienda. Qualora la Tundo non intervenga in tempi rapidi la Filt Cgil chiede che si proceda immediatamente con la procedura del pagamento in surroga da parte degli enti locali coinvolti».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico