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PESARO - I rincari dell’energia pesano come non mai sui condomini e sulle rate da versare. Confermate le stime di fine 2022, rimarcano alcuni amministratori di condomini a riscaldamento centralizzato. Centinaia di euro di aumento, e rispetto ai preventivi 2022, siamo già nell’ordine del 40-50 per cento in più che grava sulle rate condominiali.
«Margini significativi per invertire la tendenza per ora non ce ne sono»: è questo il commento di amministratori come Giorgi-Cecchini e lo studio Cucchiarini-Bellagamba. C’è chi viene incontro con piani di rientro, ma non mancano i casi di azioni legali per grave morosità, legate però a situazioni conclamate di recidività.
Gli esempi
«Stiamo affrontando i mesi dove il prezzo del gas ha raggiunto il picco, prima della discesa ipotizzata a marzo – entra nel merito il co-titolare della Giorgi-Cecchini amministrazioni condominiali di via del Novecento – rate comprensive sì di tutte le voci e dei servizi offerti, ma comunque rincarate di almeno un 50% rispetto agli importi pregressi.
Gli appartamenti di pregio
«Così - prosegue - come ci sono appartamenti di pregio intorno ai 120 metri quadri, dove il peso della rata parte da 830 euro a salire. Ognuno si organizza come può, ma stanno aumentando i casi di nuclei o singoli con Isee medio basso, che in assenza di piani di rientro praticati dall’amministrazione, si rivolgono allo sportello comunale, fattura del gas alla mano, per chiedere un aiuto con il Bonus bollette». Scatta anche un meccanismo di “condominio solidale” per Tamara Bellagamba con 150 condomini sparsi per la città. «Rate, che in diversi casi sono triplicate – osserva – la maggior parte delle famiglie o singoli soggetti ci chiedono di rateizzare. Ci sono appartamenti di più grande metratura, dove una rata rincarata arriva anche a 500 euro, una follia e ci sono famiglie con reddito medio, che pur di risparmiare tengono spento per qualche ora. In altri casi come nel condominio Magenta di Villa San Martino, le rate maggiorate arrivano a 350-390 euro mensili. Ho situazioni di singoli soggetti che non pagano proprio il condominio e una grave morosità diffusa, ma si procede con azioni legali, solo nei casi di recidività».
Piani di rientro
«A fronte di questi aumenti - puntualizza - si stanno facendo piani di rientro o si decide con le famiglie il versamento di una mini quota variabile, in qualche modo stiamo cercando di venire incontro alle problematiche. E’ chiaro che per importi di rate che vanno dai 150 a 500 euro mensili, si chiede almeno di corrispondere la metà della quota con il piano di rientro». Anche nelle strutture di Serafini amministrazioni condominiali, le rate sono maggiorate del 20-30 per cento. «Ci sono una decina di famiglie e forse anche più – osserva – Serafini - che allo stato dei fatti non riescono a saldare la quota condominiale per intero. Per questo in diversi, sulla base del proprio Isee stanno chiedendo aiuto al Comune, ma si chiede anche di concedere loro la possibilità di corrispondere la stessa quota, prima dei rincari».
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Corriere Adriatico