PESARO - Era tutto pianificato da una decina di giorni e ieri mattina, di buon ora, i mezzi del Comune supportato da Polizia Municipale e Polizia di stato sono intervenuti...
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E che ora potrebbe subire un’accelerazione in vista della riqualificazione complessiva dell’area di via dell’Acquedotto. Ieri mattina alle 7,30 tutti in azione. Dei nomadi che vivono nel parco non c’era già traccia. Si tratta di persone che spesso troviamo in città, tra i semafori, o davanti alle chiese a chiedere l’elemosina.
Una piccola comunità già nota e che come ha già detto in passato il sindaco Matteo Ricci, con «gli sgomberi, senza clamori e con pragmatismo, evitiamo la formazione del campo rom, che aumenterebbe i problemi in termini di sicurezza». Ma anche da un punto di vista igienico sanitario. Dunque vengono fatti periodicamente. Sono state abbattute tre capanne di fortuna, ripari per la notte e custodi di una vita nomade. C’erano resti di cibo, suppellettili, oggetti di fortuna, ma anche un barbecue. Ma ovviamente anche materassi e teloni per coprire il tutto Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico