Appalti pubblici, l’inchiesta mette nei guai tre funzionari dell'Erap e 4 imprenditori

Appalti pubblici, l’inchiesta mette nei guai tre funzionari dell'Erap e 4 imprenditori
PESARO  - Lavori non finiti ma pagati per intero. Tre funzionari pubblici, dipendenti dell’Erap, l’ente che si occupa degli alloggi di edilizia residenziale...

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PESARO  - Lavori non finiti ma pagati per intero. Tre funzionari pubblici, dipendenti dell’Erap, l’ente che si occupa degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e quattro imprenditori sono stati denunciati nell’ambito di un’inchiesta che ha fatto emergere illeciti negli appalti pubblici.

 

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Pesaro, al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria, hanno deferito all’autorità giudiziaria i tre funzionari e i quattro imprenditori, resisi responsabili di diverse condotte illecite, nell’ambito delle procedure di appalto di lavori pubblici.


Le indagini, scaturite da attività info-investigativa di iniziativa del reparto, hanno interessato l’analisi delle procedure di appalto adottate dal presidio provinciale dell’Erap, nel periodo dal 2016 al 2019, partendo da presunte irregolarità rilevate su un cantiere sovvenzionato dal Comune di San Lorenzo in Campo da cui era emerso un certificato che attestava il completamento dei lavori, in realtà non terminati. In particolare, veniva accertato che le opere effettuate erano state eseguite per circa il 70%, ma di contro, risultavano pagamenti all’impresa per intero, anche a fronte di opere di cui veniva accertata l’assenza.

Alla luce degli iniziali elementi di illiceità su un singolo appalto, le attenzioni dei finanzieri, sotto la direzione dell’autorità giudiziaria pesarese, si sono concentrate sui lavori di ulteriori 5 cantieri commissionati dall’Erap nel Pesarese, per un valore complessivo dei lavori appaltati per circa 4.432.000 euro. Le attività investigative, eseguite mediante l’ausilio di un architetto nominato ctu dalla locale Procura della Repubblica, per verificare lo stato effettivo dei lavori strutturali, non visibili né verificabili a occhio nudo, hanno consentito ai militari operanti di individuare ed accertare le diverse ipotesi di reato di abuso d’ufficio, falsità ideologica, subappalto non autorizzato, tentata truffa, frode in pubbliche forniture, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio.

A finire nel registro degli indagati tre funzionari: due dipendenti, un 54enne e un 50enne, fanesi e un 69enne pesarese. Gli imprenditori sono tutti nel campo edile e le loro aziende hanno sede a Pesaro, Serra Sant’Abbondio, Casoria (in provincia di Napoli), Colli al Metauro, Frignano in Campania della provincia di Caserta. 


I cantieri che sono finiti al centro dell’inchiesta erano localizzati in tutta la provincia: due a Pesaro, due a San Lorenzo in Campo, uno a Cartoceto e uno a Urbino. A seguito di apposito nulla osta concesso dall’autorità giudiziaria, è stata inoltrata la segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Ancona per la quantificazione di un danno erariale di circa 518.000 euro. 

 

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Corriere Adriatico