Pesaro, allevamento di maiali sul San Bartolo: degrado e denunce

Pesaro, allevamento di maiali sul San Bartolo: degrado e denunce
PESARO - Un allevamento abusivo di suini è stato scoperto dal Corpo Forestale a Colombarone all’interno del Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo. Il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Un allevamento abusivo di suini è stato scoperto dal Corpo Forestale a Colombarone all’interno del Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo. Il personale intervenuto ha accertato la presenza di 73 suini sprovvisti di qualsiasi identificazione e documentazione sanitaria (Certificazione sanitaria, registro di stalla e dei farmaci) constatando, peraltro, che gli animali venivano allevati in condizioni di forte criticità. All’interno del fatiscente recinto, infatti, è stata rilevata l’abbondante presenza di fango e liquami i quali, sotto gli ugelli di abbeverata, diventavano una vera e propria pozza, l’evidente promiscuità tra i piccoli e gli esemplari adulti, la mancanza di adeguate e sufficienti coperture per il ricovero degli animali, la mancanza di doppia recinzione per impedire il contatto con i selvatici e, infine, il percolamento delle deiezioni.


Oltre a ciò sono state accertati vari illeciti penali tra cui il deposito incontrollato di rifiuti speciali e l’abbandono sul suolo di liquami zootecnici mentre è ipotizzato anche il reato di maltrattamento animali. Il regolamento del Parco Naturale del Monte San Bartolo, entrato in vigore nell’agosto 2015, infine, vieta l’allevamento all’aperto di suidi, di qualunque specie, sottospecie o ibrido prescrivendo un termine di 6 mesi, decorrenti dalla data di entrata in vigore del Regolamento stesso, per la dismissione degli allevamenti preesistenti. Al fine di verificare la compatibilità dell’allevamento con le norme di carattere sanitario, igienico e di benessere degli animali il Corpo Forestale dello stato ha richiesto la collaborazione del della Unità Operativa Veterinaria, dell’Asur Marche, Dipartimento di Prevenzione Servizi Veterinari di Fano, la quale ha richiesto al sindaco competente l’emissione di una specifica ordinanza di sequestro ai sensi della vigente, prodotta in data odierna.


L’operazione è stata condotta dal Comando Stazione Forestale di Pesaro, unitamente al Personale dell’ Asur Marche - Servizi Veterinari Area Vasta n.1 zona territoriale di Fano nonché al personale dell’Ente Parco. Sull’argomento il Dott. Maurizio Cattoi, Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato ha dichiarato: “ L’operazione effettuata congiuntamente con il Servizio Veterinario dell’Asur rappresenta un ulteriore rafforzamento delle attività del Corpo Forestale a garanzia della sicurezza alimentare, a tutela non solo del consumatore ma anche dei tanti allevatori che operano correttamente nel rispetto della legge ed è finalizzata a scoraggiare il fenomeno dell' allevamento abusivo nel nostro territorio”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico