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PERGOLA - Era uscito a cercare i suoi aggressori con un manganello e una pattada sarda, una sorta di coltello. Era in cerca di vendetta, ma è stato arrestato dai carabinieri. Sabato sera un 60enne residente a Pergola di origini sarde era venuto alle mani davanti a un bar con un uomo albanese appoggiato da alcuni connazionali.
Il parapiglia di sabato
Un litigio violento degenerato lungo corso Matteotti tanto da finire entrambi contro la vetrina di un negozio. Un parapiglia visto da diversa gente che camminava in centro storico e sentiva le urla dei protagonistri.
Il rivale avrebbe preso una bottiglia di vetro e avrebbe iniziato a colpirlo violentemente in volto. La bottiglia si sarebbe anche rotta. E ci sarebbero state minacce. Motivo per cui la colluttazione è finita senza ulteriori conseguenze. Ma non senza danni per la vittima che qualche ora dopo è finita in ospedale per le cure del caso. Il 60enne però non si è rassegnato e il giorno successivo, domenica, è andato a cercare i suoi aggressori.
In manette domenica
Così è stato visto aggirare per il centro storico di Pergola con un manganello e una pattada sarda, un coltello a serramanico che può essere comprato come souvenir ma può essere anche un’arma. Sono stati gli stessi rivali ad averlo visto e a chiamare i carabinieri per evitare scontri pesanti. I militari sono intervenuti e hanno trovato l’uomo con addosso lo sfollagente e il coltello.
Ma anziché calmarsi di fronte alle divise e mettere un punto alla storia, l’uomo ha reagito spintonando e strattonando i militari che a quel punto lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Ieri mattina davanti al Gip di Pesaro l’udienza di convalida dell’arresto. Il 60enne in passato ha avuto un precedente per maltrattamenti in famiglia.
L’arresto è stato convalidato e al sessantenne è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri di Pergola. L’avvocatessa Stefania Calma ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato aggiornato al 6 maggio.
Visita oculistica e risonanza
L’uomo, presentatosi in aula con il volto tumefatto, dovrà sottoporsi a delle visite oculistiche per stabilire se le botte ricevute abbiano avuto effetti sugli occhi pesti e a una risonanza per capire se ha riportato delle fratture oltreché al naso ad altre parti del viso. La storia, dai contorni ancora non del tutto chiari, non finirà qui perché il 60enne è pronto a denunciare i suoi aggressori. E dovrebbero esserci quindi strascichi legali incrociati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico