Pergola, ristorante chiuso per frana da un mese: «Chiederò i danni»

Pergola, ristorante chiuso per frana da un mese: «Chiederò i danni»
PERGOLA - E’ chiuso dal 25 febbraio. Prima la neve, poi le frane che hanno portato alla chiusura della strada provinciale 94 Monterolo. E’ un calvario quello che sta...

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PERGOLA - E’ chiuso dal 25 febbraio. Prima la neve, poi le frane che hanno portato alla chiusura della strada provinciale 94 Monterolo. E’ un calvario quello che sta vivendo lo chef Gianluca Passetti, campione italiano, europeo e mondiale di pizza, costretto ormai da oltre tre settimane a tenere chiuso il suo ristorante “Il gatto e la volpe” che si trova nel bel borgo di Montevecchio.


La strada per arrivarci è franata. E la luce in fondo al tunnel non sembra affatto intravedersi, perché la situazione della viabilità provinciale nel territorio pergolese è pesantissima e richiederà interventi rilevanti. Mancato incasso, deterioramento delle materie prime, perdita della clientela, dipendenti a casa. I danni sono ingentissimi e intanto le bollette arrivano. «La situazione purtroppo è molto grave – spiega il pluridecorato chef – perché da più di due settimane non lavoro, ma in compenso da pagare non manca mai. Dopo la neve è arrivato il crollo della strada principale che conduce al mio ristorante. Non sono nemmeno stato avvisato della chiusura delle strada e in quei giorni avevo anche tante prenotazioni. E non credo proprio che a breve arriveranno notizie positive, così dovrò tenere chiuso anche nei prossimi mesi, perdendo incassi importanti come quelli delle festività pasquali, 25 aprile, primo maggio, comunioni e cresime per le quali ho da tempo molte prenotazioni».

Passetti, 43 anni, ha aperto l’attività nel 2006. Il ristorante, grazie al suo talento e alla sua professionalità è cresciuto anno dopo anno, diventando un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina del territorio. E’ solito aprire dal venerdì alla domenica e gli altri giorni su prenotazione. Duecento circa i clienti ogni week-end.

«I danni sono pesantissimi - rimarca lo chef -: mancato incasso, molte materie prime sono da buttare e alla lunga si rischia anche di perdere la clientela. E non lavorando anche i miei quattro dipendenti stanno a casa. I costi da sostenere per l’attività sono tanti. Per l’affitto, visto che i locali sono del Comune, il sindaco mi verrebbe incontro se dovessi continuare a tenere chiuso. Ora vista la gravità della situazione, mi sono rivolto a un avvocato che scriverà alla Provincia e Regione per far presente cosa sto subendo, poi passeremo alla richiesta danni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico