PESARO - A poche settimane dall'udienza preliminare di rinvio a giudizio per gli imputati dell'omicidio di Andrea Ferri, il titolare dei distributori Tamoil, assassinato...
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La decisione sarebbe stata dettata da motivi personali e professionali. Anche la famiglia Ferri ha preferito per il momento non commentare la notizia mantenendo la giusta riservatezza. Raggiunto telefonicamente, Michele Ferri, fratello di Andrea, ha precisato che la decisione di revocare il mandato é stata presa dalla moglie di Andrea, Simona Fumanti per motivi strettamente personali. A giorni la nomina formale di un nuovo legale.
Sembra che l’avvocato Sposito, che si è occupato tra l’altro di due processi di enorme interesse mediatico come quello di don Giacomo Ruggeri, il sacerdote fanese accusato di pedofilia, e della difesa di uno dei tre imputati del processo sull’agguato con l’acido a Lucia Annibali, avrebbe confessato a persone a lui vicine di non aver avvertito un clima di sufficiente fiducia.
Intanto la famiglia di Andrea Ferri, si prepara ad affrontare un altro passo importante del capitolo processuale. Michele e Simona saranno presenti in aula all'udienza di rinvio a giudizio del 2 maggio a carico di Donald Sabanov, per l'accusa l'esecutore materiale del delitto e Karym Bary, complice magrebino. Secondo quanto giá trapelato nei giorni scorsi, sarà un processo aperto in Corte d'Assise. Ad anticiparlo sono stati gli stessi legali degli imputati, Filippo Airaudo che tutela Bary e Felice Franchi per Sabanov. Il processo si aprirà con l'esame di tutta la documentazione agli atti d'inchiesta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico