Scarichi abusivi nel torrente, l'avvertimento del sindaco: «Denunceremo i responsabili»

Il sindaco di Fano Massimo Seri
FANO - Tolleranza zero verso chi sversa abusivamente acque reflue sul torrente Arzilla. L’ha annunciata ieri il sindaco Massimo Seri confermando l’impegno, anticipato...

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FANO - Tolleranza zero verso chi sversa abusivamente acque reflue sul torrente Arzilla. L’ha annunciata ieri il sindaco Massimo Seri confermando l’impegno, anticipato i giorni scorsi dall’assessora all’ambiente Barbara Brunori, di eseguire una ricognizione capillare lungo l’asta del torrente per il censimento di tutti gli scarichi, con l’intenzione di denunciare quanti inquinano il corso d’acqua.

 

Entro lunedì, Seri scriverà ai sindaci di Pesaro e Mombaroccio perché tali meticolosi controlli vengano eseguiti anche sui tratti del torrente che, lungo complessivi 20 chilometri, ricadono nei loro territori comunali.

Balneazione vietata 6 giorni
È la reazione dell’amministrazione comunale all’inquinamento batterico massivo del mare di Arzilla rilevato dall’Arpam 9 giorni fa, in occasione della piena del torrente dopo il nubifragio delle prime ore di mercoledì. Nei due punti di prelievo nei pressi della foce e davanti alle concessioni balneari di Arzilla era stata riscontrata una grande concentrazione di batteri fecali, fino a 43 volte il limite di legge per gli Enterococchi intestinali e fino a 15 volte per gli Escherichia coli. La balneazione nel litorale di Arzilla è stata vietata per sei giorni, fino all’ordinanza di revoca di mercoledì scorso dopo le ultime analisi favorevoli dell’Arpam.

A margine di una conferenza stampa, ieri il sindaco ha lanciato il suo appello-monito. «Avremo tolleranza zero - ha scandito Massimo Seri -, perché è inaccettabile che ancora oggi, dopo la realizzazione di un depuratore a Santa Maria dell’Arzilla, che Fano ha sollecitato a Pesaro negli anni scorsi, e della vasca di prima pioggia per gli scolmatori dell’Arzilla che abbiamo inaugurato a giugno, ci sia chi scarica abusivamente sul torrente Arzilla. Si creano un danno ambientale e un danno economico, chi se ne rende responsabile ne risponderà sotto tutti gli aspetti. Quindi, da buon padre di famiglia, invito a prevenire, perché, come si dice, questo è meglio che curare. A chi è consapevole e sa di avere uno scarico abusivo sia di abitazione privata sia di attività suggerisco di intervenire prima che lo scopriamo perché se e quando ciò avvenisse agiremmo con tutti gli strumenti a nostra disposizione, citando i responsabili anche per i danni già provocati. Per cui, ripeto, nell’interesse generale non sono più tollerabili determinate situazioni, specialmente dopo gli investimenti che ho citato fatti dalla collettività».

Allacciate le abitazioni di Santa Maria dell'Arzilla
Il sindaco ha ricordato che, con il depuratore a cui sono stati allacciati gli scarichi delle abitazioni di Santa Maria dell’Arzilla, le acque del mare vicino alla foce del torrente dalla classe 4 (che potenzialmente mette a rischio con una revoca le concessioni balneari) sono salite alla classe 2. La vasca di accumulo degli scarichi di acque miste dei due depuratori fanesi posti vicino alla foce dovrebbe consentire di raggiungere la classe 1 per poter ricevere dalla Fee la Bandiera blu anche per gli arenili di Arzilla e Lido.

Bacino del torrente do 100 chilometri quadrati


Con una nota, ieri il presidente di Aset, Paolo Reginelli, ha ribadito che la vasca di prima pioggia ha funzionato ma che questo impianto non è un depuratore. «La vasca ha la funzione di mitigare una porzione molto limitata del bacino e del torrente Arzilla - ha sottolineato -. Quest’ultimo per estensione supera, infatti, i 100 chilometri quadrati. L’impianto non può in alcun modo mitigare le conseguenze dello sversamento delle acque provenienti da monte. Tanto più che non è stato progettato per questo».

 

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Corriere Adriatico