L’ex lavatoio di Muraglia cade a pezzi, la segnalazione: «Murata la porta d'ingresso»

L'ex lavatoio di Muraglia in totale degrado
PESARO «Non solo Santa Veneranda, anche l’ex lavatoio di Muraglia è in preda all’abbandono. E non c’è più l’ingresso, sostituito...

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PESARO «Non solo Santa Veneranda, anche l’ex lavatoio di Muraglia è in preda all’abbandono. E non c’è più l’ingresso, sostituito da un muro». Dopo Santa Veneranda, arrivano altre segnalazioni dai cittadini, in merito alla condizione di trascuratezza degli ex lavatoi.

 
Strutture che perdendo la loro funzionalità hanno acquistato il fascino della storia, la storia di tutti i giorni vissuta dalle donne che vi lavavano i panni ma anche dagli animali che abbeveravano. «Ho visto l’articolo sui lavatoi abbandonati - ci scrive un lettore -. A Muraglia accade la stessa cosa, per l’ex lavatoio di via Lombroso». La struttura si trova nella zona vicino all’Arpam e agli uffici e laboratori dell’Area Vasta 1. «La porta d’entrata è stata eliminata e sostituita da un muro. All’interno pare che vengano svolte alcune attività, ma non siamo riusciti a capire di cosa si tratti. Abbiamo interessato della questione la presidente di Quartiere. Il timore è che all’interno siano state effettuate alcune demolizioni della struttura originaria».

 Le immagini esterne, che ci sono state inviate insieme alla segnalazione, mostrano, oltre il muro, una fitta vegetazione dalla quale si intravedono le vetrate della struttura. A Santa Veneranda, i problemi segnalati riguardano il confronto tra il periodo di riapertura del lavatoio, nel 2008, e la situazione attuale: mattoni sconnessi, erbacce, e solo poche gocce d’acqua che escono dai rubinetti, con la richiesta al Comune, da parte dei frequentatori dell’area, di rivitalizzare l’impianto. Tra le aree inaugurate fino agli anni scorsi, anche il lavatoio di Madonna del Monte, a Villa Fastiggi, servito dall’antica sorgente di Maiano. Interventi che rientravano in un progetto organico di recupero delle antiche fonti e lavatoi della città, iniziato con Fonte di Sajano nel 2007, proseguito con Santa Veneranda e Ponte Valle nel 2008 e per poi arrivare a quello di strada Fonte Secco, nel 2011.


Il “Lavatoio” di Santa Veneranda e Ponte-Valle già intorno al tredicesimo secolo, recuperando alcuni cenni storici della zona, era citato come struttura di approvvigionamento acqua per tutta la vallata, e data la sua particolarità, nel corso del 1800 divenne anche punto di ritrovo per le lavandaie della zona, nonché della la popolazione delle due vicine frazioni, la stessa fonte, fino agli anni Cinquanta del 1900 alimentava le fontanelle dell’abitato di Santa Veneranda. Da racconti tramandati dagli abitanti del posto si racconta che ogni famiglia usava il lavatoio per risciacquare i panni del bucato fatto in casa il giorno precedente, così, la sera prima, gli uomini si adoperavano per la pulizia delle vasche, scaricandole dell’acqua intervenendo su un grosso tappo e facendola defluire in un condotto collegato al torrente Genica.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico