Il monastero dei trappisti a Fano, il deputato Baldelli (FdI): «Formidabile opportunità culturale e anche turistica»

Il monastero dei trappisti a Fano, il deputato Baldelli (FdI): «Formidabile opportunità culturale e anche turistica». Nella foto la casa colonica adibita a foresteria e, nel riquadro, Antonio Baldelli
FANO - Il progetto di un nuovo monastero trappista, a Fano nella zona collinare di Monte Giove, si scontra contro una «ostilità preconcetta». Il deputato...

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FANO - Il progetto di un nuovo monastero trappista, a Fano nella zona collinare di Monte Giove, si scontra contro una «ostilità preconcetta». Il deputato Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia) ritiene dunque «doveroso contribuire al dibattito» su uno dei casi amministrativi più controversi a Fano, fornendo alcune sue riflessioni. Partono da un presupposto: «Da Fonte Avellana ai Cappuccini di Fossombrone, i monasteri rappresentano una opportunità e una risorsa, a Fano sembrerebbe invece di no».

 

La zona vocata

Baldelli punta dunque il dito contro parte del centrosinistra locale: «Purtroppo, ancora una volta, la nascita di un progetto di incredibile portata per Fano viene messo in discussione dai problemi di una maggioranza in continua lotta intestina. Così come sono a rischio altri importanti progetti per la città». La comunità dei monaci trappisti ha deciso di lasciare Frattocchie di Marino, nel Lazio, e ha acquistato un terreno nella zona di Monte Giove per costruirvi il nuovo monastero, che comprenderebbe inoltre chiesa, campanile, foresteria e camposanto.

«Si tratta – argomenta Baldelli – d’una formidabile opportunità culturale, turistica, spirituale, ambientale. Per sfatare le leggende di questi mesi basti osservare come nella loro millenaria storia i monaci siano sempre stati preziosi custodi del territorio. Obbedienti alla regola benedettina ‘ora et labora’ sono dediti a preghiera, studio e lavoro agricolo. E così anche a Fano i monaci hanno già avviato un’attività agricola coinvolgendo un’eccellenza del territorio per la produzione biologica. Dunque, manutenzione e coltivazione del territorio secondo le migliori pratiche e nessuna competizione commerciale, anzi collaborazioni con imprese locali».

«Obiezioni conconsistenti»

Baldelli vuole fare chiarezza su alcune eccezioni che ritiene inconsistenti («Infondate anche le narrazioni su ingombranti installazioni per produrre birra, tipicità trappista di origine prevalentemente belga, che a Fano non si farà») per poi confutare al cuore le critiche sul progetto.

«Una serena riflessione – aggiunge infatti – va compiuta poi sull’ubicazione del monastero che si inserisce in un contesto storicamente votato agli insediamenti religiosi e, come verificato dalla stessa Soprintendenza, nel contesto paesaggistico. Significativa la presenza a pochi metri in linea d’aria dell’eremo di Monte Giove, della chiesa del Prelato, del monastero delle Benedettine. Anche recenti indagini archeologiche hanno rinvenuto, nel sito, resti d’un monastero dell’XI secolo».

«Non ci saranno campanili»

La conclusione: «Non ci saranno campanili che svettano ma una vela in cui saranno inserite le campane. Si dovrebbe invece contestare la presenza di alcune “ingombranti” antenne di telefonia, una installala proprio a ridosso dell’eremo di Monte Giove. Nel frattempo, i frati hanno completamente recuperato una casa colonica e le sue pertinenze destinandole a foresteria e compiuto consistenti investimenti, con la previsione di un’altra importante opportunità: il turismo religioso. Da ultimo, non per importanza, va tenuto conto anche dell’affidabilità che dovrebbero dimostrare le istituzioni che hanno già espresso, come fatto dal Comune nel 2014 e 2023, indirizzi favorevoli all’insediamento».

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Corriere Adriatico