MAROTTA - La bomba “gemella” ha già i giorni contati. Nel giro di 48 ore, quindi già domani, gli artificieri della Marina militare giungeranno da Ancona...
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«Una distanza di sicurezza tale che non saranno necessarie operazioni di evacuazioni o sgombero della cittadinanza», rassicurano dal comando della Capitaneria di Porto di Pesaro, che in coordinamento con l’Ufficio circondariale Marittimo di Fano, stanno gestendo le operazioni di sicurezza in mare per prevenire l’avvicinamento delle imbarcazioni nel punto in cui l’ordigno è stato gettato in mare dai pescatori. Si tratta, quasi certamente, di una bomba molto simile a quella ritrovata il 13 marzo scorso sulla spiaggia della Sassonia a Fano. La successione dei ritrovamenti è assolutamente casuale e spiegabile con il muoversi delle correnti marine che agitando le dune sui fondali, fanno rimergere i residuati bellici. E’ stato l’equipaggio del peschereccio Jamaica di Senigallia a fare la scoperta dell’ordigno, issato a bordo tra il pescato. L’equipaggio guidato dall’armatore Renato Ripanti appena resosi conto che si trattava di un ordigno pericoloso (lungo 120 centimetri e largo 75) lo ha subito gettato in mare fornendo alla capitaneria di porto il “punto nave” esatto per il successivo recupero ai fini del disinnesco. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico