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URBINO I vocali di WhatsApp, nel 1459, erano in carne ed ossa. Nel pieno dell’eterna lotta tra Federico, conte di Montefeltro e di Urbino, e Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, la Repubblica di San Marino si ritrovava coinvolta come alleata del primo in una feroce guerra che si concluderà solo il 6 agosto con il compromesso di Mantova.
Federico scrisse con un codice segreto ai capitani reggenti annunciando loro l’invio del suo uomo, il micer, ovvero il messere, per informarli sulle trattative in corso per giungere alla pace.
Il risultato è stato annunciato dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e la Ricerca Scientifica, le Politiche Giovanili della Repubblica di San Marino, l’Università di Urbino e il Comitato per il sesto centenario dalla nascita di Federico da Montefeltro, nell’ambito delle iniziative per celebrarne i 600 anni dalla nascita, intitolate Il duca Federico: per un Rinascimento del terzo millennio. “Io ve aviso che el micer porta con sé letere, acordo, trame”: questo era l’incipit. Federico da Montefeltro non era nuovo a queste trame. Ben nota la lettera cifrata che, conservata nell’Archivio Ubaldini-Catalani donato all’Accademia Raffaello, ne rivela il ruolo di primo piano nella congiura dei Pazzi che causò la morte di Giuliano de’ Medici e il ferimento di Lorenzo il Magnifico.
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Corriere Adriatico