Sit-in contro il Commissariato in zona Sasso: «Sede non pronta e inadeguata. La Regione ci aiuti»

Il sit-in della polizia in località Sasso
URBINO - Una ventina di poliziotti hanno manifestato ieri pomeriggio davanti a quella che dovrebbe diventare la loro nuova sede di lavoro. Si tratta di una costruzione i cui...

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URBINO - Una ventina di poliziotti hanno manifestato ieri pomeriggio davanti a quella che dovrebbe diventare la loro nuova sede di lavoro. Si tratta di una costruzione i cui lavori sono iniziati nel 2005, da parte dell’azienda EuroBusiness Montefeltro a seguito di un accordo verbale mai formalizzato, anche se sono stati fatti negli anni numerosi bandi.

 

«Come sindacato rappresentiamo la maggior parte dei lavoratori della Polizia di Stato – spiega Marco Lanzi, segretario provinciale del Siulp, il Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia – ma abbiamo saputo solo attraverso la stampa che il direttore generale del Demanio aveva affermato che la nostra nuova sede di Urbino era praticamente pronta». 

«Siamo passati a vedere questa struttura che è tutto, fuorché pronta - rimarca Lanzi - Già in passato dei tecnici di Firenze avevano sottolineato l’inadeguatezza di questo luogo: “L’ubicazione di detto immobile non trovandosi sulla strada principale non ha la necessaria visibilità e accessibilità per gli utenti; per quanto riguarda la distribuzione dei locali, si notano criticità distributive dovute anche alla morfologia del terreno per le quali sarebbe necessaria una completa ridistribuzione dei locali con sostanziali modifiche, anche strutturali”. Una zona scomoda ma soprattutto una sede che si sviluppa sotto il piano stradale. Tre quarti degli uffici sarebbero senza finestre». L’attuale sede non è solo fatiscente ma anche sotto sfratto. «Essendo il nostro un servizio di pubblica utilità non possiamo essere mandati via, ma non possiamo continuare a rimanere lì – aggiunge Lanzi –. Comune, Provincia e Regione, i nostri interlocutori istituzionali, devono aiutarci per garantire un servizio così importante per la cittadinanza. Il sindacato ha da poco richiesto al presidente del consiglio regionale la convocazione del tavolo regionale per il comparto sicurezza. Si deve lavorare in sinergia per trovare la giusta soluzione per un servizio così importante. Ricordiamo inoltre che per ottimizzare le risorse dell’erario, è previsto che in questi uffici trovi spazio non solo la polizia, ma anche la polizia stradale con un lavoro in sinergia e una importante ottimizzazione della spesa». Molto attento a queste vicende, il consigliere Lino Mechelli. «Posso portare una testimonianza di quando ero vicesindaco, un incontro a cui hanno partecipato il sindaco del tempo, il commissario dirigente di Urbino e il dirigente della logistica interregionale proveniente da Firenze che ha dichiarato inidonea l’intera zona in particolare un edificio in posizione migliore di quello che stiamo prendendo in esame oggi». 



«Al disagio delle continue ordinanze, si unisce un aspetto importante come la sede di un organo di sicurezza come la Polizia - conclude Mechelli - Nell’unica città patrimonio Unesco delle Marche è fondamentale. La corte costituzionale ha riconosciuto a Urbino la presenza del Tribunale. Si può quindi privare del commissariato? Sono fermamente convinto che chi prende le decisioni debba conoscere la città, il suo tessuto sociale, i luoghi e i bisogni. Se c’è accordo tra le istituzioni, la soluzione si trova sempre». 

 

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Corriere Adriatico