Urbino, il santuario di Ca' Staccolo consacrato. Arriva il presidente della Cei

Il santuario
URBINO L’Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, Giovanni Tani, ha presieduto la liturgia di consacrazione del santuario di Cà Staccolo di Urbino...

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URBINO L’Arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, Giovanni Tani, ha presieduto la liturgia di consacrazione del santuario di Cà Staccolo di Urbino dedicato al “Sacro Cuore di Gesù” davanti a più di 500 fedeli che hanno mantenuto, per sicurezza e in maniera inequivocabile, le distanze anti-Covid. 

 

 

Questa mattina, alle 10, altresì, sarà il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, a inaugurare la chiesa. Oseremmo dire qualcosa di più di una basilica visto che è stata edificata con offerte devolute dalla gente comune e dalla “Fondazione Opera del Sacro Cuore di Gesù”, ente voluto, nel 1993, da don Elia Bellebono, ex ciabattino divenuto sacerdote a 65 anni che presto potrebbe diventare beato; in mezzo secolo circa, l’ente ha sommato, come sottolineato, le offerte di tantissimi fedeli in Italia e all’estero e, infine l’erogazione di un contributo dell’8xmille della Conferenza Episcopale italiana. «Il santuario è terminato e non esisterebbe se non ci fosse stato don Elia – ha sottolineato l’Arcivescovo Tani – Grazie a tutti gli urbinati che hanno dimostrato e dimostrano tutta la gioia per questo dono ricevuto. E’ un giorno di gratitudine verso il Signore e verso tutti coloro che hanno contribuito con le offerte a portare avanti questa opera che ha una storia molto lunga, cominciata come prima intuizione nel 1969 quando don Elia disse che “il Sacro Cuore” gli chiese questa chiesa. Oggi vogliamo concentrarci in un’azione forte sul messaggio del “Sacro Cuore”: della misericordia di Dio perchè questo santuario non è fatto per essere una gloria nostra, chiuso in se stesso, deve essere aperto, deve poter raggiungere, con il suo messaggio, a tutti, soprattutto i più lontani, affinchè si rendano conto dell’amore del Padre, della sua misericordia e del fatto che con Lui si può fare una vita nuova. Guarda caso, l’inaugurazione avviene in un anno di ripresa dal Covid ed è un segnale molto importante: è con il Signore che possiamo riprendere la nostra strada». 



L’area dei lavori si estende su 22 ettari di terreno comprati da don Elia e ora di proprietà della “Fondazione”. La struttura è stata progettata da Yasuo Watanabe e Walter Valentini. «Un progetto imponente “voluto da Gesù”», ripeteva spesso il sacerdote. Durante la sua vita, il religioso raccontava di aver assistito a numerose apparizioni del Signore. In una di queste, avvenuta nella chiesa di San Francesco di Urbino, la richiesta: «Desidero che tu faccia costruire a Urbino un Santuario dedicato al mio Cuore Sacratissimo». La prima pietr, benedetta da monsignor Ugo Donato Bianchi, nel 1998. Don Elia è scomparso 20 anni fa in una celletta di Monte Giove. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico