Maxischermi e un’intera piazza per il saluto del nuovo vescovo: il primo maggio ordinazione e ingresso per don Salvucci

Il nuovo vescovo di Pesaro Sandro Salvucci
PESARO -  Diciotto anni dopo Pesaro si prepara ad accogliere un nuovo vescovo, don Sandro Salvucci, nominato alla guida dell’arcidiocesi lo scorso 12 marzo....

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PESARO -  Diciotto anni dopo Pesaro si prepara ad accogliere un nuovo vescovo, don Sandro Salvucci, nominato alla guida dell’arcidiocesi lo scorso 12 marzo. Accadrà domani pomeriggio, nella prima domenica di maggio. Anche allora, quando si insediò monsignor Piero Coccia, il mese era lo stesso, ma nella coda: il 30 maggio del 2004. Una splendida e assolata domenica di tarda primavera con una piazza del Popolo gremita.

 

Per domani le previsioni meteo sono invece molto più incerte, quello che è certo è che ci sarà la stessa gioiosa atmosfera con un tripudio di folla e di fedeli (non dimenticando le accortezze da post pandemia) a salutare l’ingresso ufficiale di don Sandro che avverrà praticamente con una doppia cerimonia. Per essere ancora più vicino alla sua nuova comunità il futuro arcivescovo, 57 anni compiuti il 3 aprile scorso, ha scelto ordinazione e ingresso lo stesso giorno. L’ordinazione episcopale è in programma alle 16.30 in cattedrale, con imposizione delle mani da parte di monsignor Piero Coccia. 


Accanto ci saranno tutti i vescovi delle Marche, e in particolare i vescovi ordinanti di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio, e di Fano, monsignor Armando Trasarti. Contestualmente avrà pertanto inizio il ministero pastorale nell’arcidiocesi pesarese. Il programma della manifestazione prevederà, dopo la celebrazione in cattedrale che si protrarrà fino alle 19 circa, un corteo verso piazza del Popolo, dove il neo arcivescovo, accolto dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, rivolgerà il suo saluto alla città. Per consentire ai numerosi fedeli di seguire la celebrazione religiosa all’esterno del duomo, saranno predisposti dei maxischermi sul sagrato e anche alla Madonna delle Grazie.

Non saranno solo i pesaresi a essere presenti alla cerimonia ma anche i parrocchiani di don Sandro che domenica scorsa li ha salutati a Montegranaro (l’unità pastorale che ha retto composta dalle parrocchie di San Salvatore, Santa Maria e San Liborio) congedandosi con tre semplici quanto significative parole: “Grazie”, “Scusa”, “Vi voglio bene”. E saranno almeno sette i pullman che arriveranno a Pesaro dal Fermano mentre si sta predisponendo, anche con l’ausilio di volontari, un imponente servizio d’ordine. Nel frattempo don Sandro Salvucci ha scelto il motto e lo stemma che verrà affisso all’ingresso di tutte le chiese: “Maior est caritas”, ovvero “La più grande di tutte è la carità”, citazione dal noto Inno alla carità di San Paolo: “Ora, dunque, rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità”.

Nello stemma compare un ramo di palma, simbolo del martirio, a ricordare i santi martiri Claudio, a cui è intitolata l’abbazia di Corridonia dove don Sandro è cresciuto, e Terenzio, patrono di Pesaro. Le onde in punta allo scudo simboleggiano il mare Adriatico che lambisce la diocesi di Pesaro e la stella posta al di sopra è la Stella Maris, omaggio alla Madonna. Infine le tre spighe rimandano alla simbologia biblica legata al seme e alla vita germogliante, ma anche alla stessa effige di Montegranaro dove don Sandro è stato parroco. Da domani per lui si apre un nuovo capitolo, alla guida di una “nuova famiglia” che lo attende festosa e per tutti la raccomandazione è la stessa: «Continuate a pregare per me».

 

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Corriere Adriatico