L’hub dell’ex Ristò si sta svuotando, a marzo sedute ridotte e part-time aspettando la fine dell'emergenza

Fila ridotta a zero all'ex Ristò
PESARO Hub alla Torraccia sempre più vuoto, a marzo calendario asciugato, meno di dieci sedute e tutte part-time. Una discesa vertiginosa, da una media di 1000 vaccini a...

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PESARO Hub alla Torraccia sempre più vuoto, a marzo calendario asciugato, meno di dieci sedute e tutte part-time. Una discesa vertiginosa, da una media di 1000 vaccini a inizio anno a 100 sempre come media, per ogni giornata, con punte verso il basso anche di 40 somministrazioni quotidiane.

 

E’ la realtà che riguarda il punto vaccinale della Torraccia, allestito un anno fa all’ex Ristò del Rossini Center. Ieri mattina, intorno alle 9, la serpentina degli ingressi era pressochè deserta, con qualche persona che ogni tanto si infilava. Chi aveva la prenotazione, ma anche qualcuno senza aver prenotato l’inoculazione, compresi coloro che hanno resistito fino ad ora per la prima dose. 



«In questo momento la situazione è molto tranquilla rispetto a qualche tempo fa, ora gli accessi sono molto ridotti - spiega Lanfranco Chiarabini della Protezione civile Pesaro - Ci sono alcuni giorni che arriviamo a 200 prenotazioni ma sempre sui due turni, ma ci sono anche picchi ben più bassi. Inoltre, capita spesso che non tutti coloro che hanno la prenotazioni poi si presentino all’hub, in quanto nel frattempo hanno ricevuto l’sms dell’Asur per anticipare il vaccino in modo da rientrare nei tempi di scadenza del green pass, ma poi si dimenticano di cancellare il posto riservato nel sito della Regione. Qualche giorno fa avevamo 150 prenotati, a fine giornata sono stati 120, e in questo numero ce n’erano diversi che si erano presentati senza prenotazione. In un’altra seduta a fine turno sono state effettuate poco più di 40 somministrazioni». Il via della quarta dose ai soggetti fragili da marzo non cambierà l’andamento. «Sono 20 mila in tutte le Marche, probabilmente verranno individuate strutture specifiche per questo vaccino. Chi non vuole vaccinarsi, invece, difficilmente cambierà idea ora, sono rimasti gli irriducibili». Qualche segnale da questo punto di vista potrebbe arrivare nei prossimi giorni con Novavax, il vaccino proteico che potrebbe spingere anche una parte dei restii all’inoculazione ad avvicinarsi alla profilassi, tanto che nel primo giorno di prenotazione in poco più di due ore sono state oltre 200 le richieste. Per quanto riguarda le sedute alla Torraccia, il calendario di marzo è stato rivisto con una brusca riduzione degli appuntamenti: a febbraio sono state 22 le sedute (comprese anche quelle in programma fino a lunedì), di cui 9 giornate piene e 13 con un solo turno. A marzo, invece, in base alla pubblicazione del calendario da parte dell’Area Vasta 1, ci saranno 9 sedute, tutte solo per metà giornata. E il 31 marzo finirà lo stato di emergenza, come annunciato dal premier Draghi. L’hub della Torraccia potrebbe chiudere i battenti? «Non lo sappiamo, ma è una possibilità - risponde il referente della Protezione civile ieri in via Gagarin - terminando l’emergenza, si dovrebbe andare verso la normalità anche da questo punto di vista». 

 

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Corriere Adriatico