I primi piccoli ucraini arrivati a Pesaro sorridono per la pizza. Sono ospiti di Cri e della parrocchia di Villa Fastiggi con le loro mamme

I piccoli ucraini ospiti di Pesaro
PESARO L’alba di un nuovo giorno per donne e bambini arrivati ieri e accolti dal gruppo di Croce Rossa Pesaro nelle proprie strutture, in attesa di una sistemazione nei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO L’alba di un nuovo giorno per donne e bambini arrivati ieri e accolti dal gruppo di Croce Rossa Pesaro nelle proprie strutture, in attesa di una sistemazione nei centri di accoglienza “Cas” sul territorio. E pur di vedere un sorriso per tutti martedì sera, sono arrivate le pizze consegnate dai volontari.

 

 

Anche la parrocchia di San Pietro in Calibano di Villa Fastiggi si prepara da oggi ad accogliere i profughi in arrivo. Allestito un centro hotspot dove potranno essere accolti piccoli gruppi di donne, giovani o bambini ucraini in attesa di una sistemazione strutturata. Intanto i primi volti degli ucraini scappati dalle bombe e arrivati a Pesaro nell’ultima settimana, stanno iniziando a vedersi per la città, e hanno trovato accoglienza e appoggio temporaneo. Sguardi ancora intimoriti, pochissime le parole scambiate e tutte nella loro lingua, proprio come una famiglia che si è riunita per la prima volta ieri, e ha portato i propri bambini a prendere un succo di frutta e un trancio di pizza appena sfornata all’Astra Caffè di via Rossini. «L’ultimo gruppo è arrivato all’alba – riferisce Antonio Brancadori, responsabile Cri Pesaro – un lungo viaggio di due giorni e mezzo, prima a bordo di pulmini e poi l’opportunità alla frontiera con l’Italia di prendersi un treno fino a raggiungere Pesaro e i loro conoscenti. Una mamma, due ragazzine adolescenti e il bimbo più piccolo di 9 anni, sono ospitate alla Foresteria dell’associazione in via Saffi. Con loro viaggiava anche una signora ucraina, che dieci anni fa aveva lavorato proprio a Pesaro, presso una famiglia come bandate e si è offerta nel sostegno e nell’aiuto, dopo la fuga. Croce Rossa è parte della rete allargata dell’accoglienza sul territorio. Ora, attendiamo indicazioni dalla Prefettura, che dovrà provvedere a trovare la disponibilità di spazi adeguati. Con loro ci sono i nostri ragazzi volontari. Hanno necessità varie per il periodo della loro permanenza sul territorio, anche di un aiuto con la lingua. Non parlano italiano e conoscono poco anche l’inglese. In situazioni come queste l’inserimento diventa più difficile. Serve per questo un supporto mirato». 

Don Enrico parroco di Villa Fastiggi annuncia l’accoglienza di profughi nella sua parrocchia. «Arriveranno piccoli gruppi che ospiteremo in emergenza per 4 o 5 giorni, sulla base delle disponibilità, prima della presa in carico vera e propria in abitazioni o strutture di accoglienza per il medio-lungo periodo. Per questo si cercano fra parrocchiani e volontari. Ci sono da gestire pasti, medicinali, igiene personale e mezzi di trasporto. Per queste esigenze viene messo a disposizione l’Iban della parrocchia per donazioni e versamenti specificando nella causale “urgenza profughi Ucraina”. Cerchiamo anche volontari disponibili a un servizio a turni dalle 8 alle 20 per pulizia, lavanderia e animazione. La parrocchia si mette in moto e il numero dedicato 3534399525 sarà attivo da oggi dalle 8 alle 20».



Erano da poco passate le 12 quando al caffè Astra entra una donna di mezza età ucraina, badante e con lei un signore e tre ragazzini. Mostrano il Green pass e osservano con occhi curiosi, ma un po’ spaesati quello che sta intorno. Subito, salta all’occhio dei bambini, il banco con la pizza appena sfornata. Colori e profumi, che forse da un po’ non sentivano. «Tre giorni di viaggio per arrivare fino qua, hanno preso l’auto e caricato quello che potevano, così sono riusciti ad attraversare la frontiera – racconta la badante - sono qui a Pesaro da pochi giorni, ospiti di conoscenti. E’ davvero molto dura, per bambini e persone anziane, che invece sono rimasta là e non possono fuggire perché sono malate e rifugiate nei bunker. Ecco, che un accenno di sorriso arriva da questi bambini, solo quando possono prendere il loro succo preferito, all’ananas». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico