Tre campani cercano di truffare al telefono un anziano chiedendogli 5mila euro: lui non ci casca e li denuncia

Un anziano al telefono, foto tratta dal Web
PESARO  - Truffe e raggiri, si aprono i processi. Ma c’è anche il rischio di una possibile beffa. Una signora pesarese ha comprato una console tramite un sito di...

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PESARO  - Truffe e raggiri, si aprono i processi. Ma c’è anche il rischio di una possibile beffa. Una signora pesarese ha comprato una console tramite un sito di annunci. Ha pagato la Nintendo poco meno di 200 euro e ha aspettato il corriere per la consegna. Peccato che il pacco non sia mai arrivato e il venditore sparito nel nulla. Ha denunciato tutto e gli investigatori sono riusciti a risalire a un giovane campano che è finito a processo per truffa. La donna è assistita dall’avvocato Aldo Nocito.

 

«Il giudice monocratico ha valutato la tenuità del fatto ed è pronto ad assolvere l’imputato. Abbiamo preso tempo per cercare un risarcimento e chiudere la questione in maniera soddisfacente per tutti». 
Altro caso di tentata truffa in concorso per tre ragazzi campani di 33, 26 e 49 anni che hanno contattato un anziano propinandogli una storia che avrebbe dovuto far leva sui suoi sentimenti. In sostanza, spacciandosi per un avvocato tramite un numero di telefono di una utenza di un cittadino straniero non presente sul territorio nazionale, avevano detto all’anziano che il figlio era in custodia dai carabinieri per dei fatti gravi e che per il suo rilascio sarebbero stati necessari 5.000 euro. Una sorta di cauzione all’americana, con finti avvocati e finti carabinieri. I tre malviventi avevano detto all’anziano che sarebbero passati a ritirare soldi e contanti per poter liberare il figlio. L’uomo però è stato vigile e ha captato delle voci di sottofondo che suggerivano al sedicente avvocato le risposte da dare e il copione da tenere. Così ha scoperto tutto e ha mandato a monte il piano. Ha denunciato tutto e i tre sono finiti nelle maglie delle forze dell’ordine che li hanno denunciati. Ieri si è aperto il processo davanti al giudice monocratico con gli avvocati Silvia Pierini e Stefano Vichi.

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Corriere Adriatico