Pesaro, serra di marijuana nel casale abbandonato: pene più lievi per il coinquilino estraneo alla coltivazione

L'aula di un tribunale, foto generica
PESARO - Le piante di marijuana nel casolare, un patteggiamento e una condanna.  Due posizioni diverse, quella di un...

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PESARO - Le piante di marijuana nel casolare, un patteggiamento e una condanna. 


Due posizioni diverse, quella di un 40enne e di un 53enne, ma entrambi scoperti dalla squadra volante della Polizia di Pesaro. Il fatto risale a febbraio in un casolare in strada dell’Acquabuona a Cattabrighe. In giardino capre e galline, ma al piano superiore una piantagione di marijuana. Con tanto di impianto di areazione, riscaldamento e irrigazione. Il tutto grazie a un allaccio abusivo alla corrente. 

 

La polizia era intervenuta per verificare una segnalazione sulla possibile occupazione abusiva di un casolare di campagna. All’interno un 53enne, pesarese, già conosciuto per i suoi trascorsi giudiziari per reati contro il patrimonio. Nella circostanza gli agenti hanno notato un allaccio anomalo alla rete elettrica, così hanno deciso di procedere alla perquisizione. Al piano superiore dello stabile erano state installate tre serre per la coltivazione della cannabis indica dotate di sofisticati sistemi di irrigazione, illuminazione e aerazione.
Nascosto nel sottotetto, un 40enne residente a Gradara, aveva cercato di nascondersi dalla Polizia. Aveva precedenti per reati in materia di sostanze stupefacenti, esperto di impianti elettrici. Erano state sequestrate 76 piante di marijuana di varie misure, di 51 germogli, 2 bilancini elettronici, una macchina per il sottovuoto, vario materiale per il confezionamento delle dosi da destinare allo spaccio e 2 cellulari. C’erano anche 245 grammi di marijuana già pronta per la vendita, suddivisa in più contenitori e involucri, parte dei quali rinvenuti anche all’interno del veicolo nella disponibilità del quarantenne elettricista. I due sono erano arrestati per la coltivazione e la detenzione ai fini di spaccio di marijuana e per furto di energia elettrica, nonché denunciati a piede libero per l’occupazione abusiva di edificio. Ieri mattina il 40enne, difeso dall’avvocato Enrico Marcelli, ha patteggiato a 1 anno e 6 mesi. 


L’altro, difeso dall’avvocato Andrea Floriani, è stato condannato a 2 anni con rito abbreviato. Si era detto estraneo alla coltivazione. Per lui anche la sospensione dell’erogazione del reddito di cittadinanza di cui beneficiava.

 

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Corriere Adriatico