Pesaro, trova il libretto del nonno ma il tesoretto è carta straccia

Alcune banconote di vecchie lire
PESARO Un vecchio libretto di conto deposito ritrovato in casa. Apparteneva al nonno. Una cifra che superava le 500 mila lire, una somma con la quale negli anni ’60 si...

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PESARO Un vecchio libretto di conto deposito ritrovato in casa. Apparteneva al nonno. Una cifra che superava le 500 mila lire, una somma con la quale negli anni ’60 si poteva comprare un appartamento. Ma una volta bussato dove l’anziano deceduto aveva investito il denaro, il nipote si è sentito dire che quei soldi ormai non li potevano più avere. Troppo vecchio il libretto, quasi dimenticate anche le lire. Non è il primo caso di un tesoretto ritrovato che finisce in una bolla di sapone perchè è passato troppo tempo e quindi non ha nessun valore.

I
Da allora una battaglia aperta e una citazione in giudizio per poter riavere la somma. Una storia che riguarda un pesarese di 60 anni, ma comune a quella di altri 8 risparmiatori che hanno iniziato, assieme allo studio legale De Angelis, un percorso comune per riappropriarsi dei soldi. Il diritto in materia è controverso perché dopo 10 anni i depositi cadono in prescrizione. Ma per lo studio legale ci sono dei margini di manovra. Tanto che dopo la citazione in giudizio dovranno comparire davanti al Tribunale civile di Roma il 27 gennaio i legali rappresentanti delle Poste italiane e del Ministero dell’Economia e delle Finanze per rispondere delle “accuse” di nove risparmiatori che, come spiega lo studio De Angelis «si sono visti trattenere indebitamente i soldi investiti a loro tempo in buoni postali o titoli di Stato per un importo di circa 2 milioni di euro. Servizio completo sul Corriere Adriatico in edicola Leggi l'articolo completo su
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