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PESARO - Aumenti record sui materiali per l’edilizia. Prezzi del calcestruzzo, ferro e materiale isolante alle stelle. La Cna denuncia «speculazioni» e chiede l’intervento degli organi di controllo per tutelare il Superbonus del 110% e l’ecobonus. Ci sono già preventivi e appalti tarati su prezzi antecedenti ai rincari che rischiano di far saltare il banco. Cna richiama l’attenzione su un problema che sta mettendo in fibrillazione molte imprese del settore a causa dello «spropositato aumento delle materie prime».
Il superbonus del 110% e la riconferma degli incentivi statali (ecobonus del 90% per le facciate, del 65% per le ristrutturazioni, cappotti e impianti termici), sono misure che hanno creato grandi aspettative ed una mole notevole di richieste di interventi nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica.
A spiegarla è Fausto Baldarelli: «Si tratta – dice il responsabile di Cna Costruzioni di Pesaro e Urbino – di un vertiginoso aumento delle materie prime per l’edilizia ed in particolare di calcestruzzo, ferro, laterizi, colle, vernici, legno e prodotti vari. Aumenti che ci hanno segnalato le nostre imprese e che oscillano da un minimo del 12% ad un massimo del 67%. Il calcestruzzo ha avuto un rincaro medio del 12%; il materiale isolante del 15%. Il ferro ha subìto rialzi del 30% mentre il legno del 20%. Tutto il materiale da cantiere ha registrato una vera e propria impennata che rasenta la speculazione con un aumento vicino al 70%». La denuncia fatta dalle imprese del settore non è rimasta inascoltata.
«Questi aumenti sforano abbondantemente il prezziario regionale, una sorta di listino prezzi dei materiali e punto di riferimento per le imprese e i soggetti appaltanti sia per quanto riguarda il superbonus del 110% che per le gare pubbliche attraverso il quale sono stati approntati in questi mesi molti preventivi e offerte. Ed ora questi aumenti mettono in condizioni imbarazzanti le imprese, costrette in molti casi a rivedere i loro preventivi o, peggio, a dover concludere lavori già iniziati con un aumento dei costi a consuntivo che il committente potrebbe non accettare o riconoscere». Sul caso anche il segretario provinciale, Moreno Bordoni: «si tratta di aumenti inaccettabili e ingiustificati. In un momento di grave difficoltà per il nostro Paese in cui tutta l’economia stenta a ripartire. Così non si dà una mano al Paese e alla ripartenza». Per tutto questo Cna Costruzioni chiede un intervento da parte degli organi di controllo per evitare manovre speculative nella filiera e chiede un incontro urgente con il Commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini.
Corriere Adriatico