Pesaro, fermato alla stazione fornisce una falsa identità: era ricercato per furto e possesso di oggetti atti ad offendere

La polizia in servizio
PESARO Un normale controllo ma qualcosa non quadra agli agenti della squadra volante. E infatti scoprono che l’uomo era sotto falso nome e destinatario di un ordine di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO Un normale controllo ma qualcosa non quadra agli agenti della squadra volante. E infatti scoprono che l’uomo era sotto falso nome e destinatario di un ordine di carcerazione. Nella serata di sabato gli agenti della questura di Pesaro hanno identificato un 30enne romeno nella zona della stazione. All’apparenza sembrava tutto in ordine, ma i poliziotti hanno approfondito la situazione come se fossero convinti che l’uomo nascondesse qualcosa. Infatti grazie al fotosegnalamento e alle impronte digitali è emerso che l’uomo aveva fornito altre generalità alle forze dell’ordine.

 

 

Infatti il suo vero nome era un altro, e una volta individuato, è emerso tutto il suo passato fatto di furti e porto reiterato di oggetti atti a offendere. Motivi per cui doveva scontare una condanna ed era ricercato per un ordine di carcerazione. Gli agenti lo hanno quindi accompagnato alla casa circondariale di Villa Fastiggi dove sconterà la pena a lui comminata. Dunque l’uomo si era inventato un’altra identità per poter farla franca, ma gli agenti non ci sono cascati e lo hanno smascherato. Sarà denunciato anche per falsa attestazione di identità.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico