Pronto soccorso, il primario di chirurgia Patriti lancia il bando di assunzione: «Vieni a lavorare a Pesaro, c'è il mare»

Il primario di chirurgia Alberto Patriti e il pronto soccorso di Marche Nord
PESARO - Sei uno specialista di medicina d’urgenza? Vieni a lavorare a Pesaro, perché c’è il mare, si va a lavorare a piedi o in bicicletta e il tenore...

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PESARO - Sei uno specialista di medicina d’urgenza? Vieni a lavorare a Pesaro, perché c’è il mare, si va a lavorare a piedi o in bicicletta e il tenore di vita è alto. L’idea è venuta ad Alberto Patriti per cercare di risolvere la carenza sempre più acuta di medici del pronto soccorso di Marche Nord.

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Il direttore di chirurgia dell’azienda ospedaliera, che aveva già aiutato i colleghi andando a coprire il turno di Natale al pronto soccorso di Fano, ha rilanciato su Linkedin, il social network professionale, l’avviso urgente per l’assunzione a tempo determinato di specialisti di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza in scadenza martedì prossimo 12 aprile.

In pratica, per superare il vuoto delle risposte registrato da Marche Nord nei precedenti analoghi bandi, dopo l’ultima emorragia di 6 medici dimissionari, Patriti ha pensato che le qualità di Pesaro possano fare la differenza nell’attirare medici.

«Qui tenore di vita alto»
«Ti piace lavorare in un’azienda dinamica in stretta collaborazione con gli altri specialisti - ha scritto su Linkedin -? Ti piace la vita in una città di mare? Facilità a raggiungere l’ospedale a piedi o in bicicletta da tutto il centro storico o dalla zona mare, alto tenore di vita. Considera questo bando di concorso». E ha postato l’avviso di assunzione per titoli e colloquio.

Nelle interlocuzioni seguenti qualcuno ha messo in evidenza che si deve pagare il giusto compenso ai colleghi del pronto soccorso, qualcun altro ha commentato che ciò che conta è l’ambiente lavorativo giusto.

Patriti ha tenuto il punto replicando che le leggi non le fanno i medici e ribadendo che l’ambiente è collaborativo «e la qualità della vita non la sottovaluterei tanto, specialmente per una specialità come quella del pronto soccorso, che è stata messa così tanto a dura prova negli ultimi due anni».

Cinque avvisi, zero assunzioni
In effetti, l’esperienza recente, vista la generale scarsità di medici e in particolare di specialisti di pronto soccorso per la grave carenza di programmazione nazionale, non è incoraggiante per le aspettative sull’esito degli ultimi due bandi pubblicati da Marche Nord per reclutare personale medico per il pronto soccorso (oltre all’avviso del 24 marzo promosso dal primario di chirurgia, c’è il concorso pubblico regionale del 30 marzo per l’assunzione a tempo indeterminato di 39 medici di pronto soccorso, di cui 10 per Marche Nord).

Nel 2021 i cinque avvisi urgenti emessi per assumere a tempo determinato specialisti di medicina d’urgenza non avevano dato alcun risultato (arrivò una sola dottoressa che rimase pochi mesi prima di andare a specializzarsi a Torino).

Così avvenne anche per i due concorsi regionali banditi sempre nel 2021, con 13 medici chiesti dall’azienda pesarese. L’anno scorso ne furono assegnati formalmente 5, ma 2 erano già in servizio con contratti a termine e 3 optarono per un’altra scelta, mentre la dottoressa selezionata lo scorso mese fino a pochi giorni fa era incerta se accettare l’assunzione.

La tradizione dell’esodo
A suscitare qualche preoccupazione in più nell’azienda pesarese spunta anche il concorso pubblico per medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza bandito a marzo l’Ausl della Romagna, le cui domande scadono il 21 aprile. Il bando nominalmente riguarda un’assunzione ma l’esigenza di medici nei pronto soccorso è decisamente maggiore come confermano dalla sanità romagnola.

All’esito del concorso per titoli e prove, verrà formata una graduatoria da cui si attingerà il personale necessario. Considerando la tradizione pesarese dell’esodo dei medici verso la Romagna, riguardo al proposito di Marche Nord di trattenere i cinque dimissionari (che hanno seguito l’esempio dell’ex direttore Gnudi) quel bando potrebbe fare il vuoto.

 

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Corriere Adriatico