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PESARO - La battaglia dell’acqua ha un prezzo, ma il primo costo da sostenere rischia di essere quello delle spese legali con la richiesta per danni di immagine che gli avvocati di Marche Multiservizi indirizzano alla costola pesarese del movimento Dipende da Noi e che quantificano in 50mila euro, paventando anche il passo successivo: querela per diffamazione aggravata. I vertici di Mms, con l’ad Mauro Tiviroli, l’avevano preannunciato nei giorni bollenti dell’emergenza idrica: «Stiamo valutando di adire le vie legali» e nel frattempo i legali dell’azienda, gli avvocati Giovanni Cicerchia e Gianluca Bucci, sono andati oltre presentando una lettera di diffida e messa in mora, mentre Dipende da Noi replica: «Azione intimidatoria, abbiamo esercitato il diritto di critica».
Passo indietro
Ma occorre un passo indietro. Sono i primi giorni d’agosto con il Pesarese assetato d’acqua. Marche Multiservizi indirizza una lettera ai sindaci dei Comuni che rientrano nel territorio dell’Ato sollecitando una scelta sulla strategia da intraprendere per uscire dall’emergenza idrica «perchè il tempo è scaduto». Non si parla di progetti a breve/medio termine ma di un piano sul lungo periodo riguardante la realizzazione di un nuovo invaso nell’Alto Candigliano, dibattito tra l’altro apertissimo, complesso ed appena alle battute iniziali.
In contemporanea Dipende da Noi scrive agli stessi sindaci e a tutti i rappresentanti dell’Aato 1 di Marche Nord chiedendo di bocciare il progetto definito «insensato».
La Pec
Se si prende come riferimento la Pec indirizzata da Mms a Dipende da Noi la richiesta danni con conseguente diffida è la summa «di una campagna stampa gravemente diffamatoria messa in atto tra la fine del mese di maggio e il mese di agosto 2021... con la diffusione di notizie inveritiere e gravemente lesive dell’immagine e della reputazione di Marche Multiservizi, che viene accusata, contro ogni evidenza documentale, di non assicurare un’adeguata manutenzione dei servizi idrici».
E ancora: «Nel territorio servito da Mms l’indicatore delle perdite idriche lineari corrisponde per il 2019 al 6,4% e per il 2020 al 6,2%. L’indicatore relativo alle perdite percentuali corrisponde al 34,3% nel 2019 e al 34% nel 2020, in linea con gli obiettivi di qualità fissati da Arera (l’Autorità di regolazione nazionale). Ciò significa che, nel panorama nazionale, Marche Multiservizi rientra tra i gestori più virtuosi (fascia B in una scala da A a E): l’esatto opposto da quanto affermato dall’associazione».
Per Dipende da Noi, che annuncia a sua volta di rivolgersi ai propri legali, si tratta di una «gravissima ed infondata azione intimidatoria che lede il diritto di critica politica costituzionalmente tutelato. Vorremmo però intanto chiedere pubblicamente a Mms, all’Ato e agli amministratori pubblici di tutta la provincia, se la manutenzione di una rete idrica che perde oltre un terzo delle sue risorse, pur rispettando tutte le disposizioni degli enti preposti, possa definirsi “adeguata”».
Botta e risposta
«Non pretendiamo - prosegue - che Mms sia d’accordo, ma riteniamo di avere il diritto di poter esprimere questa opinione senza venir citati per danni. Ci domandiamo se, ad esempio nell’anno di gestione 2020, invece di distribuire ai propri azionisti 8,7 milioni di euro, Marche Multiservizi li avrebbe potuti destinare agli investimenti sulla manutenzione del servizio idrico (che nel 2020 sono stati di 8,9 milioni) e per ridurre ulteriormente le perdite». La schermaglia giudiziaria è appena cominciata, anche se c’è già un termine: i legali di Mms intimano all’associazione di pagare i 50mila euro di risarcimento danni entro 15 giorni.
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Corriere Adriatico