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MONTECOPIOLO - La notizia che la Regione Marche ha deciso di non erogare 200mila euro al Comune di Montecopiolo è come il sale strofinato su una ferita aperta per il sindaco Pietro Rossi. Una ferita che è lì da quando si è insediato, quando ha scoperto un disavanzo di circa 700mila euro, «alla faccia di chi mi diceva che avrei trovato la pappa pronta».
«Non è una questione politica, ma molto tecnica, che spiegherò documenti alla mano ai cittadini nei prossimi giorni. Per semplificare, di questi 700mila euro ben 200mila provenivano da “operazioni tecniche e di bilancio” riguardanti delle cappelle cimiteriali e degli oneri di urbanizzazione. Sono quindi dei crediti, che il Comune vantava dai privati e che bastava riscuotere, mi hanno assicurato. Mi sono però reso conto subito che la cosa non era affatto chiara, tanto che dovetti fare un esposto a cui sono seguite le indagini della Finanza. Nel frattempo, dovevamo evitare il commissariamento. Per questo abbiamo chiesto aiuto alla Regione Marche, che ci ha concesso il finanziamento di 200mila euro, per competenza nel 2019 e per cassa nel 2022. Questo avrebbe dovuto coprire solo la parte che non fossimo riusciti a recuperare, ma dalle verifiche effettuate sono recuperabili poco meno di mille euro in tutto. Il resto è inesigibile».
«Sono ormai tre anni che lavoriamo a questa partita - spiega Rossi - e ora i nodi vengono al pettine. Mi dispiace per i cittadini di Montecopiolo, ma è giusto che si rendano conto di cosa è successo. Dalle verifiche che abbiamo svolto, infatti, questi crediti non hanno motivo di esistere, non sono reali. Ho personalmente chiesto più volte e pubblicamente gli atti delle cappelle cimiteriali all’ex sindaco, il quale ha sempre detto che erano in Comune. Ma qui non ci sono! Quindi non possiamo esigere alcun credito. Sugli oneri di urbanizzazione è andata anche peggio: dal confronto incrociato del nostro Ufficio Tecnico con i privati interessati risulta che hanno già pagato quanto dovuto e che nulla più gli compete. Chi ha sbagliato deve pagare».
«È ovvio che quei 200mila euro della Regione Marche sono fondamentali per la sopravvivenza del nostro Comune, oggi più che nel 2019.
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Corriere Adriatico