Gabicce, un panettone per addolcire il Natale. Il dolce gioiello di Falcioni diventa vicecampione del mondo

Il maestro Falcioni del Posillipo Dolce Caffè
GABICCE Manca poco meno di un mese a Natale ma “Posillipo Dolce Officina” di Gabicce ha già scartato il suo regalo: il suo panettone ha conquistato la medaglia...

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GABICCE Manca poco meno di un mese a Natale ma “Posillipo Dolce Officina” di Gabicce ha già scartato il suo regalo: il suo panettone ha conquistato la medaglia d’argento al campionato del mondo andato in scena, il 24 e 25 ottobre scorso, a Roma. Un’eccellenza, tutta gabiccese, capace di tenere viva la tradizione in quello che si prospetta come il Natale più complicato dal dopo guerra ad oggi. 

 

La Federazione Internazionale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria ha organizzato “Migliori panettoni del mondo 2020” a “Cinecittà World” e nella categoria “panettone classico”, il tradizionale milanese di Posillipo Dolce Officina si è piazzato ad un passo dal gradino più alto del podio. «Nel corso di questi anni abbiamo partecipato a diversi concorsi nei quali siamo riusciti ad aggiudicarci diversi premi sempre per quanto riguarda il panettone, che è il nostro prodotto di punta– racconta il maestro pasticcere pesarese Michele Falcioni (47 anni), ideatore del panettone d’argento e che, da 9 anni, lavora al Posillipo -. Questa medaglia è stata un grande successo, direi quasi inaspettato, perché abbiamo sempre partecipato a questi concorsi in maniera molto soft, senza aspettarci mai troppo. Siamo molto contenti del risultato finale, perché a questa competizione internazionale hanno partecipato circa 300 professionisti provenienti da ogni parte del mondo: Giappone, Australia, Brasile, Stati Uniti ma anche dall’Europa». Falcioni spiega con quali ingredienti ha realizzato il prodotto presentato al concorso: «La materia prima la scelgo personalmente. Provo a non lesinare mai sotto questo aspetto, perché la qualità viene sempre prima di tutto il resto. Ho sempre cercato di produrre un panettone che fosse il più possibile italiano. Sappiamo bene che l’uvetta non viene dall’Italia e siamo costretti a comprarla, anche se acquistiamo un prodotto scelto. Quest’anno, invece, siamo riusciti a produrre un panettone con una farina italiana, zucchero, canditi e burro rigorosamente italiani, quindi totalmente e orgogliosamente made in Italy».



«Nonostante il periodo difficile che tutti stiamo affrontando – conclude il maestro pasticcere - la produzione si sta sviluppando abbastanza bene, anche perché l’attività è chiusa e non possiamo paragonare lo stesso periodo di quest’anno con quello dello scorso anno, ma non ci possiamo lamentare. In laboratorio siamo sei persone ben organizzate, crediamo nel nostro lavoro e nella nostra filosofia, fatta di ingredienti di qualità e cura di ogni minimo dettaglio. Per questo che siamo riusciti ad aggiudicarci questo prestigioso premio e, soprattutto, i clienti continuano ad apprezzare il nostro prodotto».
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Corriere Adriatico