Il commercialista Santorelli ha vinto il Covid: «Salvato dall’eccellenza di Torrette con l’ossigenazione extracorporea»

Il selfie di Gianluca Santorelli, negativo dopo 2 mesi
FANO - «Raccomando a tutti i miei concittadini di prestare la massima attenzione, questo virus non perdona». Il commercialista fanese Gianluca Santorelli, 53 anni, sta...

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FANO - «Raccomando a tutti i miei concittadini di prestare la massima attenzione, questo virus non perdona». Il commercialista fanese Gianluca Santorelli, 53 anni, sta bene e risulta negativo al Covid-19 da oltre due settimane, ma la sua strenua lotta per la vita è stata lunga e disseminata di momenti drammatici. 

 

Se li è lasciati alle spalle e adesso può raccontarli dalla sua stanza nel reparto di medicina a Fano: «Non mi sento un miracolato, ma un uomo molto fortunato di vivere vicino a un’eccellenza ospedaliera come il Torrette di Ancona, che mi ha letteralmente salvato la vita». Inizia così una sua testimonianza che riepiloga tutte le fasi della malattia, con molte probabilità contratta durante una trasferta di lavoro all’estero e sviluppatasi in modo assai aggressivo. Il professionista fanese dedica la sua riconoscenza «più grande» ai medici del nosocomio dorico, dov’è stato sottoposto alle terapie che hanno consentito di superare una situazione clinica assai complicata: «Grazie all’intervento di ossigenazione extracorporea Ecmo, che mi ha praticato il professor Abele Donati, e alle attente cure ricevute da tutto lo staff della rianimazione al Torrette, riesco oggi a raccontarla. Devo poi sentitamente ringraziare il direttore generale di Marche Nord, Maria Capalbo, assieme al primario di rianimazione a Pesaro, Michele Tempesta, all’anestesista Francesco Masetti e a tutto lo staff, per l’avermi seguito inizialmente e per aver prontamente compreso la mia delicata situazione clinica. So per certo che hanno fatto di tutto affinché potessi beneficiare subito dell’intervento di ossigenazione extracorporea che solo Ancona poteva offrirmi. A loro va il mio secondo ringraziamento, grande come il primo, poiché la prontezza e la determinazione con cui mi hanno seguito e con cui hanno insistito sul mio rapido trasferimento sono state determinanti per salvarmi la vita». 

Santorelli ha trascorso «30 giorni in coma farmacologico» e altrettanti in rianimazione fra il Torrette e l’ospedale a Pesaro: «Ce l’ho messa tutta, ma devo tutto agli angeli ospedalieri che, lontano dalla mia famiglia, mi hanno dato la forza e la carica psicologica per sconfiggere questo tremendo virus». I sintomi, subito molto aggressivi, si sono manifestati nella seconda metà di ottobre: il 2 dicembre Santorelli è risultato negativo al Covid e cinque giorni dopo è stato trasferito al Santa Croce a Fano. Nell’elenco degli «angeli ospedalieri» ci sono il primario di medicina, Gabriele Frausini, e tutta l’equipe: «Eccellente il lavoro che stanno svolgendo con grande professionalità e abnegazione». 



In conclusione Santorelli dedica un pensiero per la famiglia: «Mi è stata vicino e mi ha sostenuto. Finalmente, pochi giorni fa, sono riuscito a vedere i miei figli in videochiamata ed è stato davvero emozionante. Non è facile affrontare questa brutta malattia senza avere appresso gli affetti più cari. La loro energia mi dà comunque la forza di lottare, quotidianamente». Una raccomandazione a tutti i fanesi: «Attenetevi alle disposizioni, sebbene severe e restrittive. In questi momenti la nostra vita e la vita degli affetti che abbiamo vicino diventa più importante della nostra personale libertà». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico