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CANTIANO - Il Burano ha tradito Cantiano e ha messo in ginocchio il paese della visciola. Esondando, le sue acque hanno invaso il centro storico lasciando dietro di sé danni e distruzione. In un attimo, ha varcato le alte sponde di pietra e incontenibile è stata la furia dell’alluvione.
Ha distrutto la passerella pedonale, spogliato le strade dell’asfalto, divelto tutti i sanpietrini, sfondato portoni, porte e finestre, sradicato alberi e arbusti, spostato e rovesciato decine di automobile, e aperto, in via dei Molini, una voragine larga almeno cinque metri e profonda altrettanto. A testimonianza dell’altezza che il fiume ha raggiunto, c’è il segno dell’acqua oltre due metri sui muri. Una signora indica la sua Golf bianca distrutta, incastrata nella porta di un garage. «È la mia macchina – racconta – ed era parcheggiata proprio all’interno». Mentre spiega la triste storia, i vigili del fuoco verificano se i contatori di elettricità sommersi dai metri d’acqua sono ancora funzionanti. «Siamo senza acqua, luce e gas dalle 19 di ieri sera (l’altro ieri per chi legge) – puntualizza un anziano signore - e non so quando ce la ridaranno».
La giovinetta coraggiosa
Poco più in là, un gruppo di persone indica l’arco del barbiere. È lì che la quattordicenne Giulia si è aggrappata ed è rimasta appesa per tre ore prima che un uomo riuscisse a salvarla.
La distruzione
L’edicola di Daniela Ceripa è solo macerie e fango. Come i tre bar, il pub, i due negozi di alimentari, il ristorante La Cantina Sociale, il forno, la macelleria, il fioraio, i negozi di abbigliamento. C’è chi cerca di salvare qualcosa. Ogni negozio ha il suo mucchio e la ruspa rimane lì, in attesa di caricarlo. Anche la Collegiata di San Giovanni Battista è piena di melma. Le acque hanno trascinato a ridosso dell’altare tutte le panche. Nell’agenzia della Bpr, in azione, c’è il responsabile Marche Nord venuto con altri colleghi da Pesaro «per aiutare i colleghi della filiale cantianese». Ivan e Igor Lupatelli dell’azienda agricola Morello Austera hanno perso la loro cantina. Spiegano che i quattro silos per la fermentazione del vino, tre di 10 quintali e uno di 25, sono tutti finiti nel fiume. «I danni non li vogliamo contare, ci basta vedere che non è rimasto niente. Il vino è da buttare via, i macchinari non sappiamo se sono recuperabili, c’è solo tanta fanghiglia».
Il sindaco Alessandro Piccini conferma «nessuna vittima, nessun ferito e nessuno sfollato ma chiediamo sostegno per le nostre imprese». Per aiutare i cantianesi, il soccorso è arrivato da tutta la Provincia. Ci sono una trentina di vigili del fuoco di vari distaccamenti, il soccorso alpino, un nucleo di soccorso acquatico di Milano, la Polizia, i Carabinieri forestali e la Protezione civile di tanti altri Comuni come Lunano e Urbania. «Da subito – entra nel merito il direttore operativo e coordinatore del comando avanzato Marco Guerra – siamo stati operativi per aiutare la popolazione. Questa mattina (ieri) con il supporto del nucleo elicotteri di Pescara, abbiamo salvato cinque persone rimaste intrappolate dall’acqua in un ristorante e un ragazzo bloccato con la sua macchina sul Monte Tenetra».
La solidarietà
Intanto si moltiplicano le testimonianze di solidarietà nei confronti dei cantianese. Solidarietà e incoraggiamenti dai social ma anche azioni concrete: la polizia municipale di Pesaro ha raccontata di aver ricevuto, nel corso della giornata di ieri, decine di persone che chiedevano come fare per andare in aiuto dei paesi alluvionati.
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Corriere Adriatico