Voragini e strade cancellate: collegamenti della Valcesano messi ko dall'alluvione

SERRA SANT’ABBONDIO - Situazione assai critica a Serra Sant’Abbondio e Frontone dove, diverse zone sono rimaste a lungo isolate, come Fonte Avellana per la strada...

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SERRA SANT’ABBONDIO - Situazione assai critica a Serra Sant’Abbondio e Frontone dove, diverse zone sono rimaste a lungo isolate, come Fonte Avellana per la strada franata. A Serra una squadra della Protezione civile di Pesaro ha lavorato dall’alba per liberare tutte le frazioni rimaste isolate dalle frane: Villa-Catornaro, Leccia, Pianello, Piccione.

 

La provincia è riuscita ad aprire la Serra-Sassoferrato, la Serra-Pergola e quella che porta a Montevecchio Mentre quella che porta a Fonte Avellana è scomparsa e i monaci camaldolesi sono tuttora ancora isolati. Ieri mattina, al ristorante “Le Cafanne” è intervenuto un elicottero dei vigili del fuoco per mettere in salvo proprietari e dipendenti dopo una notte d’isolamento. Libera, con il supporto della Provincia, la strada di Montevecchio. Un bollettino di guerra, il resoconto sulla viabilità di ieri a Serra Sant’Abbondio. A Serra l’amministrazione comunale nel pomeriggio di giovedì ha attivato l’emergenza Coc e, insieme a dipendenti, vigili del fuoco, forze dell’ordine, protezione civile e volontari hanno iniziato con i vari sopralluoghi. Con ordinanza il sindaco ha chiuso al traffico tutte le strade comunali per la pericolosità e l’elevato rischio idrogeologico. 

Seppelliti dal fango

Il piccolo agriturismo “Il Paradiso” è stato travolto dalle acque; un’azienda agricola seppellita dal fango insieme ai trattori; la merce di un magazzino di e-commerce al Poggetto distrutta; due case a Pianello invase da tonnellate di breccia e le persone sono state tratte in salvo. Martoriata la frazione Petrara. Lesionati i piani terra di molte case ed è esplosa una voragine nella strada. 
«Questo pomeriggio, ho accompagnato personalmente in alcune località – spiega il sindaco Ludovico Caverni - il prefetto Tommaso Ricciardi, il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, l’assessore regionale Francesco Baldelli e la consigliera regionale Michaela Vitri. Mentre ieri sera è venuto di persona il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Spero che ci saranno aiuti per le comunità che hanno subito questo evento calamitoso perché i chilometri di strada distrutti sono tantissimi. Circa il 70% delle strade è da rifare del tutto». Anche Frontone deve purtroppo fare i conti con i danni ingenti. Non si contano le scarpate che hanno ceduto. 
Distrutte ampie porzioni di strade dalla violenza del Cesano e del Cinisco ma distrutte anche quelle che portano in altura e allagate la frazione di Caprile e il gruppo di case di Ca’ d’Eusebio. Di nuovo gravemente danneggiato, le cantine e il seminterrato dell’albergo “Il Daino” che contiene tutta l’impiantistica dalla struttura. Segnalata la morte di molte bestie, una vera e proprio moria a Val Piana, in cima al massiccio del Monte Catria. Non si esclude che sia per colpa dell’interminabile tempesta elettrica di fulmini.

Aree allagate

Sott’acqua Foce Bassa, Petrara, Molino Giombo, Pian San Lorenzo dove i fiumi sono esondati. «Abbiamo dovuto evacuare sette persone da due case ed una attività e tutti hanno trovato alloggio tra amici e parenti». Due persone sul monte Catria sono state tratte in salvo dai vigili del fuoco. Scenario simile a Frontone, dove sono particolarmente colpite le frazioni, come Caprile. Sul Catria diversi animali morti per folgorazione dai fulmini. L’azienda speciale invita a non salire in quota. A San Lorenzo in Campo il punto più critico invece è rappresentato dal ponte della Nevola, che è stato divelto dalla enorme massa di acqua, detriti ed alberi che dal torrente sono confluiti nel Cesano. 

 

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Corriere Adriatico