Pesaro, corre durante il lockdown e il vicino lo minaccia con la scacciacani: denunciato, sconta il reato con lavori utili

Pesaro, corre durante il lockdown e il vicino lo minaccia con la scacciacani: denunciato, sconta il reato con lavori utili. Foto generica
PESARO Faceva attività fisica all’aperto durante il lockdown, ma quella corsetta sotto all’abitazione al vicino di casa non era affatto gradita. Così lo...

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PESARO Faceva attività fisica all’aperto durante il lockdown, ma quella corsetta sotto all’abitazione al vicino di casa non era affatto gradita. Così lo ha minacciato con una pistola, risultata poi essere una scacciacani. Quanto basta comunque per finire a processo per minacce aggravate dall’utilizzo di un’arma. Il fatto risale all’aprile del 2020, in piena restrizione Covid e con spostamenti fisici limitati allo stretto necessario. L’aggredito, un giovane, si allenava all’aperto su un terreno confinante con quello del vicino. Il periodo di restrizioni connesso al giovane che faceva il suo training mattutino ha fatto scattare qualcosa nell’uomo che ha reagito nel modo peggiore.  

Quest’ultimo, 53enne pesarese, forse impaurito dalla situazione generale di confinamento e infastidito da quella presenza di fianco al suo terreno lo ha avvicinato con una pistola a salve e gli ha intimato di andarsene. Il giovane non ci ha pensato troppo e per raffredare la reazione inaspettata si è allontanato. Ma l’episodio si è ripetuto una ventina di giorni dopo. Le misure di contenimento avevano già avuto un allentamento, così il giovane ha pensato di tornare a fare esercizio fisico. Ma il vicino lo ha visto e gli ha detto: «Adesso vado a prendere qualcosa dentro e poi arrivo». Neanche a dirlo, è tornato fuori con una pistola Bruni scacciacani, ma il giovane alla vista del fare minaccioso era scappato per evitare guai. Poi però lo ha denunciato e il 53enne è finito a processo. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Luca Garbugli, ha estinto il reato dopo aver svolto 95 ore di lavori socialmente utili. E’ stato impiegato in un’opera di confezionamento di pacchi in una cooperativa del territorio, la T41. E ha anche risarcito la vittima di 200 euro.
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Corriere Adriatico