PESARO Faceva attività fisica all’aperto durante il lockdown, ma quella corsetta sotto all’abitazione al vicino di casa non era affatto gradita. Così lo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quest’ultimo, 53enne pesarese, forse impaurito dalla situazione generale di confinamento e infastidito da quella presenza di fianco al suo terreno lo ha avvicinato con una pistola a salve e gli ha intimato di andarsene. Il giovane non ci ha pensato troppo e per raffredare la reazione inaspettata si è allontanato. Ma l’episodio si è ripetuto una ventina di giorni dopo. Le misure di contenimento avevano già avuto un allentamento, così il giovane ha pensato di tornare a fare esercizio fisico. Ma il vicino lo ha visto e gli ha detto: «Adesso vado a prendere qualcosa dentro e poi arrivo». Neanche a dirlo, è tornato fuori con una pistola Bruni scacciacani, ma il giovane alla vista del fare minaccioso era scappato per evitare guai. Poi però lo ha denunciato e il 53enne è finito a processo. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Luca Garbugli, ha estinto il reato dopo aver svolto 95 ore di lavori socialmente utili. E’ stato impiegato in un’opera di confezionamento di pacchi in una cooperativa del territorio, la T41. E ha anche risarcito la vittima di 200 euro.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico