Sanità Marche, incubo liste di attesa. Anziani sempre più in difficoltà: «Da Pesaro fino ad Ascoli per una visita»

La sede del Cup Marche a Pesaro
PESARO - Fioccano le segnalazioni dei pesaresi sui tempi allungati delle liste d’attesa, portate all’evidenza anche ieri nell’incontro del  Comune di...

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PESARO - Fioccano le segnalazioni dei pesaresi sui tempi allungati delle liste d’attesa, portate all’evidenza anche ieri nell’incontro del  Comune di Pesaro con i residenti del  quartiere Celletta-Santa Veneranda. E così al centro del confronto con gli amministratori sono emerse le difficoltà che hanno i servizi sanitari a dare risposte a breve termine.  

Incalzati dalle domande, il sindaco Matteo Ricci e il consigliere regionale Andrea Biancani, presente all’incontro, sono intervenuti sulla questione sanità, acuita da questa fase di emergenza.


Le richieste
Voci e richieste corali: «

«Casi come questi sono purtroppo all’ordine del giorno – risponde il consigliere dem Biancani – con la consigliera Vitri sul nodo delle lungaggini è stata presentata un’interrogazione in consiglio regionale ma ancora nessuna risposta. Un problema nel problema e in una fase di quarta ondata con tempistiche certamente peggiorate negli ultimi mesi, costringendo tanti pazienti-utenti di Pesaro e provincia, pur di avere risposte in tempi brevi, a prenotare a pagamento oppure spostandosi dal proprio territorio. Il personale sanitario manca ovunque. A monte c’è la scelta errata di aver mantenuto quale unico presidio ospedaliero Covid di riferimento per la tutta la regione, Marche Nord con il presidio del San Salvatore. Di riflesso, ciò comporta che il personale sanitario, che opera anche in altri reparti venga  dirottato continuamente nei reparti Covid. Così il sistema sanitario Marche Nord e del territorio non reggerà all’infinito. Quello che si sta verificando nell’ultimo periodo, è proprio la mancanza di servizi differibili e di base per gli utenti. Chi deve prenotare anche solo esami del sangue o una visita tramite Cup, si trova in difficoltà».

Il raffronto è emblematico fa osservare il sindaco Ricci: «Otto pazienti su dieci, che non trovano risposte nelle strutture Marche Nord di Pesaro-Fano e nei servizi Asur emigrano in Emilia Romagna per le specialistiche di media o alta complessità. Un cane che si morde la coda, se pensiamo che un pesarese con visita assegnata dal Cup ad Ascoli versa le sue tasse al sistema regionale per pagarsi poi la visita o l’intervento fuori regione».

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Corriere Adriatico