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PESARO L’ufficializzazione di Marco Lanzi a candidato sindaco del centrodestra è ormai questione di ore e la coalizione ne approfitta per mandare frecciatine al Pd che, al contrario, temporeggia, non scioglie il nodo del nome e si ritrova diviso tra le correnti interne.
Una impasse che presta il fianco a schermaglie alla vigilia di una settimana cruciale, ripartita tra la nuova riunione dei saggi di casa dem con gli aspiranti candidati e l’imminente presentazione alla città di Lanzi, ex vice commissario di polizia e sindacalista del Siulp che rappresenta «la sintesi perfetta di un progetto politico aperto alla città» e in più «già al lavoro da settimane». Lo sostengono i segretari del centrodestra di Pesaro Serena Boresta (FdI), Giammarco Cecconi (Forza Italia), Giorgio Razzi (Civici Marche), Silvana Ghiretti (Lega) e Fabio Giovanelli (Udc).
Le schermaglie
«Noi siamo aperti alla città, il Pd è chiuso in una stanza, impegnato a costruire equilibri tra le diverse fazioni - affermano -.
La bocciatura della consigliera regionale pentastellata Marta Ruggeri nei confronti della designazione di Sara Mengucci a candidata del Pd, colpevole di sedere nel cda di Mms, «ha messo a nudo l’ipocrisia dei grillini che possono occupare un posto in giunta con Ricci il quale, come socio di maggioranza al 25% di Mms ha nominato Mengucci e non l’ha sfiduciata dopo il voto sulla discarica di Riceci, ma non possono accettare la sua candidatura a sindaco. È ormai evidente che l’asse tra il Pd e i 5 Stelle è costruito solo per favorire alcune correnti interne ai dem interessate al gioco delle preferenze per qualche consigliere in vista delle regionali».
A differenza del Pd, «noi abbiamo lavorato per costruire un legame tra le forze politiche e la città che, in questi anni di gestione dell’uomo solo al comando, Matteo Ricci, non è mai stata ascoltata, se non mediante una finta partecipazione». Il dibattito sul dopo-Ricci è stato trasformato dal sindaco uscente e dal Pd in una «guerra interna e una compensazione tra correnti di partito. Questo rivela solo il disinteresse verso la società civile. La nostra volontà è invece offrire una proposta politica convincente e innovativa vicina alla gente».
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Corriere Adriatico