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«Serve condivisione»
Tuttavia, il sindaco Grossi insiste per sottolineare che la proposta non va scartata. Anzi, suggerisce un percorso fatto di servizi ma che lasci il tempo alla fusione Sassocorvaro-Auditore di perfezionarsi del tutto. «Intanto - dichiara - confermo che siamo contenti, anzi onorati che il Comune di Urbino parli di una possibile fusione».
«Si cominci con i servizi»
Ragioni che dimostrano l’esistenza di profondi legami tra le comunità ma, secondo il sindaco, in questa fase, ancora non convenienti. «La storia ci ha insegnato – chiarisce - che possiamo stare insieme, che esistono delle strategie da mettere in atto e delle opportunità da cogliere ma non è assolutamente il momento giusto». Dopotutto, l’agenda della fusione tra Sassocorvaro e Auditore, ha subito lo stop della pandemia, e adesso sta diventando operativa. «Non possiamo e non vogliamo - incalza - rimettere in discussione tutte le strategie che stiamo per attivare con il supporto dei contributi a cui la nostra comunità ha diritto per i prossimi sei anni».
Il ruolo della città ducale
In sintesi, l’idea della fusione con Urbino piace ed è assolutamente da valutare ma in un secondo momento. «Dobbiamo concentrarci su noi stessi – avverte – ma ciò non impedisce di ragionare insieme per potenziare i servizi». Grossi riconosce ad Urbino un ruolo centrale e decisivo nei servizi. «Il sindaco Gambini – chiarisce - è un sindaco che ha aperto Urbino al territorio, è stato così con tutte le iniziative, lo ha dimostrato quando ha lottato al fianco di Sassocorvaro nella difesa dell’ospedale e dei servizi sanitari. Urbino - conclude - si sta riappropriando del suo ruolo centrale nell’entroterra ma ciò comporta delle modifiche negli equilibri nelle valli del Foglia e del Metauro di cui dobbiamo discutere tutti insieme».
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Corriere Adriatico