Scuola dell'infanzia, no alla chiusura: la politica accorre in appoggio all'opposizione dei residenti di Metaurilia

La scuola dell'infanzia di Metaurilia
FANO - Un affronto al tentativo orgoglioso e convinto di Metaurilia di emanciparsi, rilanciando dimensione e vocazione proprie, la decisione dell’Ufficio scolastico...

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FANO - Un affronto al tentativo orgoglioso e convinto di Metaurilia di emanciparsi, rilanciando dimensione e vocazione proprie, la decisione dell’Ufficio scolastico regionale di cancellare la scuola dell’infanzia statale nella frazione. Così è stata interpretata dai residenti, che hanno già contestato il provvedimento e che ora non sono più soli in una battaglia dall’esito perlomeno incerto. 

 

Si attiva anche Marta Ruggeri
Anche per In Comune e Cinque Stelle, che si trovano ora affiancati anche su questo fronte, l’atto non è ricevibile, andando a colpire «l’unico presidio educativo di prossimità effettivamente fruibile dalle famiglie di Metaurilia». In un’interrogazione partorita da Carla Luzi, capogruppo di In Comune che in giunta esprime l’assessore ai Servizi educativi Samuele Mascarin, e da Tommaso Mazzanti, che guida la rappresentanza consiliare pentastellata e che anticipa una presa di posizione affine di Marta Ruggeri in consiglio regionale «in un momento storico in cui tutte le statistiche riportano dati molto preoccupanti sulla povertà educativa questa notizia risulta ancora più grave».

Dopo avere ripercorso la storia di questa monosezione «già accorpata al circolo didattico di San Lazzaro a partire dal 1° settembre scorso», i firmatari del documento puntano l’indice sulla portata della decisione di non prevedere più l’organico necessario all’attivazione della classe, a cominciare dal prossimo anno scolastico, «incidendo così in senso negativo su un territorio che da tempo chiede legittimamente alle istituzioni il riconoscimento della propria dignità anche attraverso l’organizzazione di valide iniziative volte a richiamare l’attenzione della politica fanese». 

Quella stessa politica che l’interrogazione sollecita ad illustrare il proprio ruolo (se si è data da fare per averlo) in questa vicenda, in particolare «richiamando a una più attenta e ponderata valutazione in relazione alla chiusura di fatto della scuola» ed assumendo «iniziative per scongiurare lo scenario che si prefigura». Non ci si può nascondere, però, il rischio che il dato sia stato tratto e che dunque non ci siano più margini per un ripensamento. In quest’ottica dalla giunta vengono reclamate indicazioni «sulle soluzioni che verranno messe a disposizione delle famiglie e delle bambine e dei bambini del quartiere».

Iscritti nove bambini
Complessivamente nove quelli di cui era stata formalizzata l’iscrizione all’anno scolastico 2022-2023 nella convinzione che nulla sarebbe cambiato e le cui famiglie hanno invece ricevuto comunicazione del provvedimento, giustificato proprio dall’esiguità del numero dei fruitori del servizio, come aveva fatto emergere nei giorni scorsi Sonia Campanelli, coordinatrice del comitato Fano Sud e vicepresidente del Circolo Albatros nel contesto dell’evento pubblico che anticipando la “Festa del cavolo” aveva inteso fare il punto sui progetti destinati a scandire il futuro della frazione e che si sviluppano sui più diversi terreni.

Rimbalzando dall’Ecohub alla viabilità, passando per elettrodotto e arretramento ferroviario, nulla che però sia stato ancora messo nero su bianco come invece l’eliminazione della scuola.

 

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Corriere Adriatico