OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
URBINO Una mattinata ricca di spunti sui temi dell’intelligenza artificiale, dell’internazionalizzazione, della contaminazione, della ricerca e non solo per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo ducale 2023-2024. Presenti le cariche politiche, civili e religiose di città, provincia e regione e anche la ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini.
La bellezza
«Questa è una università circondata dalla bellezza, che trae la sua spinta e la sua forza da un Rinascimento che non finisce mai - ha detto Bernini –. Un luogo che unisce il sapere rinascimentale con l’innovazione, dove la polvere non è polvere, ma luce. I requisiti per fare delle università italiane porte per il futuro sono l’innovazione, la contaminazione e l’investimento sulla ricerca. Aspetti che qui a Urbino sono già presenti, ma sono da seguire e valorizzare sempre di più».
Il diritto allo studio
La ministra ha sottolineato come «le risorse per gli atenei non sono mancate: grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza non ci sono mai state così tante risorse per il mondo universitario.
Le università telematiche
Sulla coesistenza di università fisiche e online ha detto che «le università telematiche esistono già, quindi rispondono a una domanda. La cosa fondamentale è che garantiscano la qualità dell’offerta formativa». Sulla proroga per limitare i fuori corso a seguito del Covid, Bernini ha spiegato «come il tempo per recuperare ci sia stato. Per quanto mi riguarda non ci sono preclusioni, ma credo che la conferenza dei rettori delle università italiane non sia d’accordo».
Ricollegandosi agli interventi dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo, Manola Cascella, e del consiglio degli studenti, Giovanni Alvarez, che hanno posto rispettivamente l’accento sull'importanza strategica dei lavoratori e delle lavoratrici al servizio della comunità e sulla necessità di recuperare fiducia negli organi di rappresentanza universitaria per guardare al cambiamento, ha sottolineato come oggi si debba fare sistema, insieme, tra atenei, enti di ricerca ed enti.
I numeri del rettore
Giorgio Calcagni, rettore Uniurb, in apertura della mattinata, ha tenuto una relazione sul presente e sui numeri che registrano l’andamento dell’ateneo. «L’inaugurazione dell’anno accademico è una sorta di “rendicontazione pubblica” - ha sottolineato -, un momento importante soprattutto per città come Urbino dove l’università è una realtà significativa. Occasione per la comunità per capire cosa è stato fatto e cosa vogliamo fare. Un grande sforzo per accogliere chi vorrà vivere la nostra realtà. Lavoriamo ogni giorno per il bene dell’ateneo e della comunità».
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico