Fossombrone, s'impicca per amore L'intuizione dei carabinieri lo salva

Sono intervenuti i carabinieri di Fossombrone
FOSSOMBRONE - Si era impiccato per una delusione d'amore, stringendosi intorno al collo la cintura dell'accappatoio legato a un piolo di una scala, ma è stato...

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FOSSOMBRONE - Si era impiccato per una delusione d'amore, stringendosi intorno al collo la cintura dell'accappatoio legato a un piolo di una scala, ma è stato salvato in extremis dai carabinieri che l'hanno tirato giù dalla scala quando già rantolava facendo sì che, attraverso il massaggio cardiaco del personale del 118 prontamente accorso, riprendesse a respirare.


E' la disavventura a lieto fine di un forsempronese che deve la vita alle conoscenze dei carabinieri della stazione locale, che con grande professionalità hanno saputo dove e come intervenire quando è arrivata una segnalazione generica.

L'allarme era partito dal118 che aveva ricevuto l'indicazione di un impiccato a Fossombrone da un interlocutore che parlava al telefono con voce fioca e in modo sconnesso. Sebbene potesse sembrare un falso allarme, il 118 aveva allertato la centrale operativa dei carabinieri di Fano, che a sua volta aveva attivato una pattuglia della stazione di Fossombrone.

I militari hanno collegato la segnalazione a una giovane donna che recentemente si era recata in caserma lamentando molestie da parte del suo ex, con il quale aveva convissuto per più di 5 anni e che si era decisa a lasciare a causa dei continui tradimenti di lui. L’uomo, non rassegnato, aveva iniziato a tempestare la donna di telefonate, messaggi e post sui social network dal contenuto delirante.

I carabinieri conoscevano il molestatore perché, dopo essersi separato anni prima dalla moglie, anche in quel caso per i suoi continui tradimenti, l'aveva molestata telefonicamente e, disperato, infine aveva tentato il suicidio impiccandosi con la cintura dell’accappatoio per poi essere salvato. I militari hanno pensato che potesse trattarsi della stessa persona, la quale vivendo una situazione simile avrebbe potuto riprovarci.

E l'intuizione è risultata giusta perché nell'abitazione dell'uomo - individuata con una certa difficoltà a causa del cambio della numerazione civica - nessuno rispondeva al campanello e la porta era sbarrata. I carabinieri l'hanno aperta a spallate e all’interno, nella penombra, hanno trovano l'uomo a penzoloni in una scala di metallo appoggiata alla parete nella camera da letto.


Dopo le pratiche urgenti di rianimazione applicate dal 118, l'aspirante suicida è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Urbino e, una volta ripresosi completamente, è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Fano, vista la notevole fragilità psicologica rivelata dalla vicenda. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico