Pesaro, il loro cane uccide un volpino (morto di paura): i padroni finiscono ai lavori socialmente utili

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PESARO L’incontro con l’amstaff era stato fatale per il...

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PESARO L’incontro con l’amstaff era stato fatale per il volpino, tanto che il cagnolino era morto per la paura, con il cuore che aveva ceduto. E la coppia padrona dell’amstaff è finita sotto processo. Il fatto risale al dicembre 2021 quanto il cane di razza amstaff, simile a un pittbull, trovando il cancelletto del giardino della casa aperto, era uscito in strada in via Kennedy, nella zona di Montegranaro. Ma dopo che era sgattaiolato aveva incontrato sulla sua traiettoria un volpino al guinzaglio della sua padrona durante la passeggiata serale.

E’ stato un attimo: l’ amstaff è venuto a contatto con il mite cagnolino, che in preda a un forte spavento sarebbe collassato e morto d’infarto dalla paura. Malgrado i tentativi di rianimarlo, il volpino è morto di lì a poco. La padrona aveva presentato denuncia all’assicurazione e poi alla polizia nei confronti dei proprietari del cane con il procedimento penale che è proseguito d’ufficio per il reato di maltrattamenti o uccisione di animali. Il reato dice che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni». La colpa dei padroni sarebbe stata quella di non aver vigilato sul cane. Il pm aveva a suo tempo chiesto l’archiviazione perché non sarebbe stato dimostrabile che i proprietari dell’amstaff avessero l’intenzione di uccidere il volpino della signora. Una questione tecnica e giuridica in cui mancherebbe l’elemento soggettivo e dunque non esisterebbe il reato. Ma nonostante una richiesta di archiviazione, c’è stata opposizione. E il gip ha rinviato a giudizio la coppia perché ci sono già sentenze che hanno riconosciuto colpevole il padrone del cane aggressore. E ieri il caso è arrivato davanti al giudice monocratico. La signora è stata risarcita con 6000 euro mentre i padroni dovranno impegnarsi nei lavori socialmente utili per estinguere il reato. 

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Corriere Adriatico